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Dopo 8 ore di trattativa il confronto su Ilva è stato riaggiornato a domani, 24 aprile, quando AmInvestco fornirà ai sindacati la propria proposta, riformulata, sulla parte variabile della retribuzione legata alla produttività. Ma la trattativa, che non è ancora arrivata a toccare il tema dirimente degli esuberi, oggi è stata, da quanto riferiscono i sindacati, particolarmente difficile.
Francesca Re David, segretaria generale della Fiom Cgil, parla di “distanze incolmabili in tema di salario per i lavoratori. Mentre – aggiunge – rimane ancora da affrontare la discussione in merito al piano industriale, al risanamento ambientale e alla riassunzione di tutti i 14mila lavoratori”.
Le parti si sono comunque aggiornate a martedì 24 aprile per continuare il confronto sui nodi principali del negoziato. Intanto però c'è da registrare il botta e risposta tra il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, e il ministro Carlo Calenda. Secondo il primo “una trattativa così complessa e controversa come quella sul futuro di Ilva non può proseguire nei tavoli ristretti guidati da rappresentanti del governo uscente. L'esito del voto – afferma Emiliano – ha cambiato l'assetto istituzionale e il governo uscente non ha ottenuto dagli italiani alcun tipo di fiducia”. Emiliano annuncia inoltre che chiederà “un incontro con i leader dei partiti vincitori delle elezioni, Luigi Di Maio e Matteo Salvini, perché anch'essi chiedano al ministro Calenda e al viceministro Bellanova di sospendere immediatamente ogni attività riguardante Ilva al fine di consentire a tutti noi di poter proseguire la difficilissima trattativa con un governo che abbia un programma legittimato dal voto degli elettori”.
Pronta la replica di Calenda su twitter: “La trattativa va avanti come è giusto e doveroso. Ilva è in amministrazione straordinaria, costa 30 milioni al mese ai contribuenti, ci sono posti di lavoro e investimenti ambientali da tutelare. Appellarsi a Lega e 5S per bloccare l'attività del governo è surreale persino per tuoi standard”.