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Firenze, Bologna-Casalecchio e Milano: sono le sedi interessate dai licenziamenti annunciati (17 tra Bologna e Firenze) o previsti (altri 20 tra Milano e Bologna) da Ralph Lauren Sourcing e Ralph Lauren Fashion Europe. Licenziamenti contro i quali, ieri, 13 luglio, i lavoratori della sede bolognese hanno scioperato insieme a Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil che denunciano la "indisponibilità dell'azienda a trattare". Significativo lo striscione esposto dalle lavoratrici bolognesi: "I diritti non vanno di moda".
In stato di agitazione anche i lavoratori di Ralph Lauren Fashion Europe: due sedi, a Casalecchio e Milano, dove è in corso una trattativa forse per altri esuberi, una ventina su circa 60 dipendenti. Qui si teme anche una nuova procedura di mobilità dopo una implementazione informatica.
"Abbiamo scioperato per chiedere all'azienda di riaprire la trattativa per avviare gli ammortizzatori sociali e considerare una mobilità su base volontaria come alternative al licenziamento", hanno spiegato i sindacati. "Ci sarà pure la crisi del lusso - ha dichiarato al Resto del Carlino Andrea Carrà, della Filcams di Bologna - ma qui ho l'impressione che questi siano tutti licenziamenti generati dal JobsAct: liberarsi dei lavoratori tutelati dal vecchio contratto e poi magari assumere con contratto a tutele crescenti...spero di sbagliarmi, al prossimo incontro si vedrà".