La vertenza promossa dalla Filt di Torino (più di un anno e mezzo fa) ha permesso di attestare in tribunale, sia in primo grado sia in appello, con pronuncia n° 937/17 del 10/01/2018, che Gtt, l'azienda dei trasporti torinesi, ha attuato discriminazioni di genere, tagliando il premio di risultato in caso di maternità, congedo parentale, permesso per malattia dei figli. La Corte d’Appello di Torino ha disposto un inequivocabile lieto fine, imponendo “l’obbligo di cessare tali comportamenti e di considerare (tali) assenze alla stessa stregua della effettiva presenza in servizio, rimuovendo per il pregresso gli effetti consolidati”.
Gtt il 12 marzo scorso ha comunicato formalmente che, ad aprile 2018, accrediterà a tutte le mamme quanto loro spettante, equiparando a presenza le assenze “legate alla maternità”, a partire dal premio di risultato 2013 (termini della prescrizione legale o precedente in caso di atti interruttivi di prescrizione).
“Gtt pensava che maternità e congedi parentali fossero concessioni e non diritti conquistati. Siamo fieri di questa vittoria – ha commentato la segreteria Filt Cgil - grazie alle cinque colleghe che si sono esposte nella vertenza, i benefici saranno estesi anche a tutte le altre”. Ora, per quando riguarda le madri lavoratrici, la Filt Cgil verificherà che l’erogazione di quanto spettante sia corretta e completa, per tutte le tipologie di assenza genitoriale e in relazione a tutti i premi aziendali (es. premi di settore quale metropolitana ecc.), mentre per i padri verranno attivate tutte le azioni possibili, per ripristinare parità di trattamento.