La Cgil del Veneto "è pienamente convinta della necessità di bloccare il transito delle grandi navi dal Bacino di San Marco e dal Canale della Giudecca, ma è altrettanto certa che la soluzione non può assolutamente mettere in discussione l'attività portuale ed industriale di Marghera". Così una nota diffusa dalla Cgil del Veneto in merito al dibattuto tema sul passaggio delle grandi navi in Bacino San Marco a Venezia. "Per questo fa presente al Sindaco Orsoni, al Governatore Zaia ed ai parlamentari veneziani e veneti, oltre che allo stesso Governo - prosegue la nota - la forte preoccupazione dei 5.500 lavoratori portuali pronti a mobilitarsi contro ipotesi che soffocherebbero il Porto Commerciale e le sue potenzialità di sviluppo, decretandone il declino".
L'organizzazione sindacale si rivolge quindi alle istituzionei "al Sindaco, a Zaia ed al Governo chiediamo se nell'estendere i progetti si è valutato quanto lo spostamento - anche solo provvisorio - delle grandi navi a Marghera impatti sulle attività del porto commerciale che movimenta 5.500 navi all'anno e nel quale operano 6 terminalisti commerciali (alcuni dei quali a carattere internazionale) e 10 terminalisti industriali. Chiediamo se si è verificato se l' occupazione di alcune aree non comporti l'abbandono o la restrizione di attività produttive e se non ci sia il pericolo che il trasferimento a Marghera delle navi da crociera non produca un abbassamento del livello di competitività dello scalo veneziano", conclude il comunicato.
Grandi navi: Cgil Veneto, preoccupati 5.500 lavoratori Marghera
24 settembre 2013 • 00:00