Questa mattina, in piazza De Ferrari a Genova, si è svolta l’assemblea pubblica dei dipendenti Aster, per illustrare alla città la difficile situazione in cui si sta venendo a trovare l’azienda. Aster si occupa dell’attività di manutenzione stradale, del verde cittadino e degli impianti di illuminazione pubblica, di rivi scogliere ed arenili, ecc. ed è passata da 512 dipendenti nel 2002 agli attuali 395 che sono operativi 365 giorni all’anno.

Nei giorni scorsi sulla stampa cittadina sono apparse dichiarazioni di rappresentanti dei costruttori edili che si augurano che tutta l’attività di Aster passi ai privati. L’assemblea ha contestato tale disegno per diversi motivi: "il principale è che, da anni, il Comune versa in una gravissima situazione economica che lo porta ad avere grosse difficoltà a onorare i pagamenti e comunque a pagare i lavori in ritardo. Questo comporta che Aster, in attesa di rientrare parzialmente (i lavori non sono mai pagati nella loro totalità), apre dei fidi bancari: nel 2011 l’azienda ha pagato circa  220 mila euro d’interessi per due fidi bancari. Ma non solo, molti lavori vengono fatti anche senza copertura finanziaria come accade proprio in questi mesi nei quali il Comune non ha ancora approvato il bilancio. La domanda sorge spontanea: un privato che dovesse sostituire Aster sarebbe disponibile a fare altrettanto?" si chiede la Rsu di Aster.

Alla luce di queste considerazioni, "è pura demagogia – continua la Rsu – anche quanto affermato dall’Ance, che ipotizza la diminuzione dell’Imu di un punto percentuale se le manutenzioni fossero affidate ai privati. Un altro elemento di preoccupazione è quello riferito alla scadenza stabilita dalla spending review, che impone l’alienazione delle aziende controllate direttamente dalla pubbliche amministrazioni. Anche su questo punto, abbiamo chiesto un incontro chiarificatore all’amministrazione". Durante l’assemblea è arrivata la telefonata del Sindaco, Marco Doria, che si è reso disponibile in tempi brevi a convocare la rappresentanza sindacale unitaria.