Questa mattina, 23 aprile, si sono svolte le manifestazioni organizzate dalla Cgil per protestare contro la riforma del mercato del lavoro. Le categorie scese in sciopero sono state quelle del pubblico impiego, scuola università e ricerca, i metalmeccanici, gli alimentaristi, i precari e i portuali (in questo caso lo sciopero è stato proclamato unitariamente da Cgil. Cisl e Uil di categoria).
I cortei sono stati tre: il primo formato dai metalmeccanici del ponente e della Valpolcevera è partito da piazza Montano a Sampierdarena e ha raggiunto i portuali in lungomare Canepa. A questo presidio si sono aggiunti gli edili – in sciopero per l’intera giornata – e i metalmeccanici delle Riparazioni Navali partiti intorno alle 9 da p.zza Cavour luogo del concentramento. I dipendenti pubblici si sono dati invece appuntamento in largo Pertini nel pieno centro città: qui si sono incontrati oltre ai dipendenti pubblici anche i precari e gli alimentaristi. Il lungo corteo ha percorso prima De Ferrari per spostarsi prima in via Roma e poi in piazza Corvetto e nuovamente di fronte alla Prefettura di Genova.
Una delegazione di sindacalisti in rappresentanza di tutti i manifestanti sono stati ricevuti dal Prefetto di Genova, il quale ha condiviso le preoccupazioni dei rappresentanti dei lavoratori. Per quanto riguarda i dipendenti pubblici, i sindacalisti hanno ricordato come da anni si stia attaccando il lavoro pubblico con il blocco dei contratti, i tagli ai servizi pubblici, le misure del governo sulle pensioni ecc. Anche i precari hanno manifestato al Prefetto le loro perplessità sulla riforma; infatt,i nonostante le tante promesse, non è stato tolto alcun contratto precario. L’aumento dei contributi per co.co.pro. e partite Iva, invece di funzionare da deterrente per gli imprenditori disonesti, rischia di scaricarsi sulle già misere riforma rbuste paga e per quanto concerne gli ammortizzatori sociali il tanto decantato Aspi esclude proprio i lavoratori precari.
In aggiunta, i lavoratori portuali hanno sottolineato la mancanza di un confronto sulle questioni inerenti i temi del lavoro, fisco e sviluppo, che hanno provocato tra i lavoratori la crescita di un sentimento di incertezza sul futuro che vede il mondo del lavoro pagare il prezzo più alto di una crisi che sembra ormai irreversibile. È necessario salvare la dignità del lavoro e delle persone che lavorano e per questo, sull’articolo 18, la Cgil chiede che il Parlamento reintroduca in maniera chiara il diritto al reintegro nella legge, come forma deterrente per scongiurare licenziamenti ingiusti. Ai cortei genovesi hanno partecipato anche delegazioni dei lavoratori del Tigullio.
Genova, alta partecipazione a scioperi odierni
Lungo tre cortei della Cgil hanno manifestato pubblico impiego, edili, scuola, università e ricerca, metalmeccanici, alimentaristi, portuali e precari
23 aprile 2012 • 00:00