Per adesso la situazione é tenuta sotto controllo dalle organizzazioni sindacali. "Ma l' ordine pubblico - dicono all'Ansa Cgil Cisl e Uil -
dipende anche dalle risposte che arriveranno o non arriveranno in questi giorni da Roma e da Palermo". E' iniziata, infatti, una settimana decisiva per le sorti della raffineria di Gela e di 2.500 lavoratori, tra diretto e indotto. Oggi, alle 16, a Palermo, il governatore della Sicilia, Rosario Crocetta, coordinerà un tavolo tecnico convocato per determinare il possibile ricorso alla cassa integrazione in deroga per le
maestranze gelesi. Vi partecipano Eni, sindacati confederali, prefetto di Caltanissetta e funzionari regionali.
Domani, a Gela, giornata di mobilitazione cittadina e cortei in concomitanza con lo sciopero generale proclamato dal consiglio comunale. Scende in piazza anche la Chiesa che parteciperà con il suo clero alla manifestazione operaia per il rispetto del protocollo d' intesa sulla riconversione del petrolchimico in bio-raffineria, per il rilascio delle autorizzazioni ministeriali e per l' avvio dei lavori di bonifica del territorio. Su questi argomenti e sul completamento di un accordo di programma che tracci un piano industriale per Gela, mercoledì torneranno ad incontrarsi a Roma, al ministero per lo sviluppo economico, i rappresentanti del governo, il governatore, Crocetta, per la Regione Sicilia, e il sindaco Domenico Messinese, per il Comune di Gela.