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Meno pagate, meno occupate, più discriminate. La crisi non ha certo contribuito a migliorare la condizione delle donne sul mercato del lavoro, fermando quel lento processo di crescita dell’occupazione femminile che aveva caratterizzato l’Italia e la nostra regione fino al 2008. «E la ripresa occupazionale registrata tra le donne nel 2016 in Fvg, pur essendo un segnale positivo, non basta certo a recuperare il terreno perduto a causa della crisi né tantomeno a compensare gli squilibri di genere che continuano a caratterizzare il mercato del lavoro», commenta Orietta Olivo, responsabile lavoro e welfare della segreteria regionale Cgil, in occasione dell’8 marzo.
Oltre a scontare il peso di un gap salariale che mediamente sfiora il 25% rispetto ai colleghi maschi e le penalizza anche nelle prospettive pensionistiche, le donne continuano ad evidenziare – anche in Fvg – un basso livello di partecipazione al mercato del lavoro. Nonostante il recupero di 4.000 posti attestato dall’Istat nei primi 9 mesi dello scorso anno, il numero di occupate, 217mila in tutto, continua ad essere sensibilmente più basso rispetto a quello degli occupati maschi (281mila), così come quello delle attive, dato dalla somma tra occupate e persone in cerca di lavoro (240mila tra le donne, 299mila tra i maschi). Il primato femminile è solo quello della disoccupazione, con un totale di 22mila donne senza lavoro a settembre 2016, contro 18mila maschi, per un tasso di disoccupazione femminile che, pur in lieve discesa rispetto al 2015, supera ampiamente quello maschile (9,4% contro 6%).
Altro motivo centrale della Giornata della donna quello del lavoro povero: «Che riguarda uomini e donne, è vero, ma pesa maggiormente sulla componente femminile, molto forte in settori e realtà più esposte alla precarietà come gli appalti di servizi, il terziario, i call-center», ricorda Olivo. Non a caso la questione salariale è il tema centrale scelto dalla Cgil Fvg per la principale iniziativa organizzata in occasione dell’8 marzo: la proiezione, al Kinemax di Monfalcone, di Sette minuti, il recente film di Michele Placido dedicato alla storia vera della battaglia di un gruppo di operaie contro la nuova proprietà della loro fabbrica, che intende ridurre i tempi della pausa pranzo.
Ma l’8 marzo è anche l’occasione per riflettere nuovamente sulle piaghe della violenza contro le donne e il femminicidio, uno dei grandi remi che hanno portato l’associazione Non una di meno a promuovere lo “Sciopero delle Donne”, cui ha aderito tra gli altri anche la Flc, il sindacato Cgil di scuola, università e ricerca. «Un’iniziativa – conclude Olivo – nei confronti della quale esprimiamo tutta la nostra vicinanza, perché solleva temi e questioni da sempre al centro dell’impegno della nostra confederazione».