Si fa subito sentire l'effetto Hollande in Francia. Il governo socialista di Jean-Marc Ayrault si appresta infatti ad applicare quanto promesso dal neopresidente in campagna elettorale: la pensione ridiscende a 60 anni per chi lavora da quando ne aveva 18 o 19. La "controriforma" si farà per decreto, ancora prima dell'elezione delle nuove Camere.

Si tratta di un provvedimento che - stando al governo - "non fa che riparare ad un'ingiustizia", quella che riguarda chi ha cominciato a lavorare a 18 o 19 anni ed ha già collezionato 41 anni di contributi. Erano rientrati anche loro nell'innalzamento dell'età pensionabile a 62 anni varato da Nicolas Sarkozy nel 2010 ma la sinistra era insorta perché questi lavoratori sarebbero stati particolarmente penalizzati. Restano esclusi dall'abbassamento dell'età pensionabile quelli che hanno cominciato a versare contributi a 20 anni, quindi il target interessato dalla "controriforma" è in realtà limitato a 130.000-150.000 persone all'anno.

Sempre secondo il Governo i francesi pagheranno questa controriforma un miliardo di euro all'anno, cioé 5 miliardi da oggi al 2017, cifra che dovrebbe essere finanziata con un aumento dello 0,1% annuo dei contributi versati dalle aziende e di quelli versati dai lavoratori.