Desta preoccupazione, nella Fp Cgil, il rinvio a luglio del pagamento della Tares deciso dal Senato. “Nessuno ha compreso il rischio cui si espone il sistema dei rifiuti e preso in considerazione le ricadute occupazionali – dichiara in una nota il segretario nazionale Adriano Sgrò –. Da tempo registriamo un costante ritardo nei pagamenti degli stipendi, mentre aumentano casi di crisi aziendali, di ricorso alla cassa integrazione e licenziamenti. Questo ennesimo spostamento, se non modificato alla Camera, peggiorerà la situazione”.

“I costanti interventi normativi – prosegue Sgrò –, sovrapponendosi tra loro, hanno generato confusione. Oggi si è abbandonando il sistema tariffario senza però aver messo in campo un progetto di riforma". "Nello stesso tempo – aggiunge il sindacalista – peggiora la situazione debitoria delle società del settore, soprattutto nel Centro-nord, aumentano i casi di vere e proprie crisi aziendali, come l’Aimeri o le municipalizzate di Foggia e Palermo, si verifica un’esplosione del fenomeno del mancato pagamento degli stipendi, che rischia di divenire, soprattutto al Sud, un’odiosa prassi. Pesano le serie responsabilità di alcune aziende, ma soprattutto influisce la scleroticità del sistema”.

È necessaria l’apertura di una trattativa nazionale tra organizzazioni sindacali, governo, enti locali e parti datoriali per dare al sistema sostenibilità finanziaria e mettere in campo un progetto industriale per un ciclo integrato dei rifiuti. In una fase in cui tanto si blatera di spending review, noi sosteniamo che nel settore un’operazione di quel tipo sarebbe auspicabile. Permetterebbe di valorizzare il lavoro degli operatori riducendo gli sprechi, abbattendo i costi di gestione e il peso sui cittadini, come nei migliori casi del nord Europa".

"Lo spostamento del pagamento della Tares – conclude Sgrò – appare come un’operazione pre elettorale, inutile per i cittadini e disastrosa tanto dal punto di vista della tenuta occupazionale quanto del funzionamento del sistema”