“L’iniziativa della Regione Veneto di attivare un progetto per l’impiego negli uffici giudiziari di 160 lavoratori disoccupati che usufruiscono del trattamento di integrazione salariale non sia uno spot fine a se stesso, destinato a creare una nuova sacca di precari di lungo periodo, abbandonati a se stessi e sempre in bilico anno dopo anno”. Lo chiede Assunta Motta, segretaria regionale della Fp Cgil, rivolgendosi in particolare all’Assessore Donazzan.
“Purtroppo abbiamo davanti agli occhi - dice Motta - il caso dei 65 tirocinanti occupati nelle cancellerie della regione, entrati nel 2010 con un progetto simile (lavoratori che avevano perso il posto ed impiegati in lavori socialmente utili) che nel corso degli anni sono rimasti negli uffici giudiziari con altre modalità (tutte precarie) nella speranza di acquisire almeno qualche merito e che oggi invece rischiano di essere cacciati quando (a breve) scadrà il contratto di tirocinio con cui attualmente sono inquadrati per una retribuzione ora crollata a 400 euro al mese”.
“Perpetuare una situazione del genere - aggiunge Motta - sarebbe un atto superficiale”. Non ci si può limitare insomma al progetto finalizzato all’oggi (coprendo con percettori di sussidi carenze gestionali) perché le cose hanno un seguito di cui non ci si può disinteressare, tanto più se si tratta di casi in cui sono coinvolte persone in situazioni delicate. “Crediamo – conclude Motta - che la Regione, nell’avviare l’inserimento dei disoccupati negli uffici giudiziari, debba dare anche un segnale positivo agli attuali tirocinanti della giustizia per i quali come sindacato chiediamo una soluzione dignitosa. In caso contrario avremmo un pessimo precedente per il nuovo utilizzo di lavoratori negli uffici giudiziari”.