La Fp Cgil di Bologna, in vista dell'appalto unico, indetto dall'Unione Reno Galliera, per i servizi rivolti all'infanzia degli otto comuni aderenti (asili nido e scuole dell'infanzia) ha avviato un confronto con l'ente, rivendicando una contrattazione inclusiva per tutte le lavoratrici della cooperazione sociale, occupate nel territorio in oggetto da diversi anni (circa 100, tra educatrici, insegnanti e collaboratrici scolastiche).

"Nel corso degli incontri – afferma Il segretario generale della Fp di Bologna, Michele Vannini –, si sono condivisi alcuni punti importanti che migliorano la condizione lavorativa e 'accorciano le distanze' con il personale comunale, presente nei servizi".

Nello specifico, il capitolato prevede: il rispetto del ccnl di settore e degli accordi provinciali vigenti; la clausola sociale in caso di cambio di gestione, quindi la salvaguardia di tutti i lavoratori attualmente occupati (con il superamento del periodo di prova); il diritto alla fruizione del pasto; l'applicazione delle tariffe vigenti sul costo del lavoro della cooperazione sociale di Bologna e provincia, sottoscritte dalle organizzazioni e associazioni datoriali, presso la Dtl; un monte ore non frontale annuo di 154 ore per le educatrici/insegnanti e di 20 ore per le collaboratrici scolastiche.

Dopo alterne vicende nella trattativa che ha comportato, nella parte finale la dichiarazione dello stato di agitazione, si è raggiunta, tra le parti, un accordo che prevede l'erogazione di una cifra annua pari a 17.000 euro, da suddividersi tra tutti i lavoratori. In aggiunta, le parti hanno convenuto sulla possibilità che i soggetti concorrenti (le imprese che forniscono il servizio) possano incrementare tale entità con ulteriori erogazioni.
Con l'accordo sottoscritto, chiuso lo stato di agitazione, si è ottenuto un risultato estremamente importante che getta le basi di una contrattazione 'di filiera', che include e si rivolge a coloro che erogano un servizio pubblico ma con contratto privato.