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Grazie all’indagine della Procura della repubblica e dei Carabinieri di Foggia è stato arresto un caporale rumeno che vessava propri connazionali nelle campagne del basso Tavoliere. “Come denunciato dal procuratore generale presso la Corte d’Appello di Bari in sede di inaugurazione dell’anno giudiziario – commenta il segretario generale della Flai Foggia, Daniele Iacovelli –, il fenomeno dello sfruttamento del lavoro in agricoltura è una piaga che non sembra arrestarsi nella nostra Regione, tutt’altro. Nelle nostre sedi raccogliamo ogni giorno storie di vessazioni, diritti non riconosciuti, contratti violati. Ma per arrivare a dimostrare che sussiste il reato di caporalato serve un'abnegazione a indagare che i magistrati della Procura di Foggia hanno dimostrato. Non c’è altra strada per debellare un fenomeno che offende la dignità di migliaia di uomini e donne e arreca un danno alla collettività, in termini di ricchezza intercettata dai circuiti economici criminali”.
Come è noto, esiste finalmente in Italia una buona legge, la 199/2016, nata per contrastare lo sfruttamento e l’intermediazione illegale di manodopera. Non è però ancora, come denunciato proprio dai sindacati, sempre attuabile ed efficace. Iacovelli spiega che ancora "i segnali non sono incoraggianti, perché all’opposizione delle lobby degli agricoltori, che evidentemente nulla hanno da ridire su lavoro nero e caporalato, si sommano proposte di modifica in sede parlamentare, che andrebbero a stravolgere la natura stessa del provvedimento".
Mentre mancano ancora le linee guida, denuncia il sindacalista, "e nulla ancora è stato fatto circa l’accoglienza dei lavoratori stagionali, tema quanto mai sentito nella provincia dei ‘ghetti’ qual è la Capitanata. Appare sempre più evidente chi è impegnato in una lotta per la legalità e il rispetto delle persone e chi invece è al servizio di quanti intendono lucrare su sfruttamento e violazione delle leggi. Siamo certi che la Procura di Foggia continuerà a vigilare e reprimere fenomeni non più tollerabili”.