Ieri pomeriggio una fitta grandinata, accompagnata da un forte vento, ha spazzato via la produzione di pistacchio per circa il 50% nel territorio di Bronte. Lo stato di calamità naturale, chiesto dal sindaco e da alcuni parlamentari regionali, trova ampia giustificazione dal danno economico che da questo evento subiscono i produttori, ma anche l’apparato di trasformazione, il commercio e, a ricaduta, l’intera economia comunale.
La Flai di Catania, quindi, fa propria "la richiesta di calamità naturale, ed esprime la propria solidarietà alle aziende di tutti i settori su cui ricade il danno economico. Tuttavia, troppo spesso ci si dimentica che i lavoratori dipendenti sono tra i primi a subirne le conseguenze, in termini di perdita di reddito: immediato, per il venir meno delle giornate di lavoro, e successivo per la perdita di sostegno al reddito".
"La legge che regola i casi di calamità non permette ai lavoratori dipendenti di accederne ai benefici, poiché sono legati agli adempimenti assicurativi delle aziende, previsti dal piano nazionale e regionale per il territorio e le colture. Da qui, dunque, si rende necessaria una riforma degli ammortizzatori per l'agricoltura. Se provvedimenti straordinari saranno adottati per il territorio e le aziende interessati dall’evento calamitoso, a nostro avviso, esse non potranno escludere benefici diretti per i lavoratori, in primo luogo attraverso il recupero delle giornate di lavoro, che essi effettueranno in misura inferiore rispetto allo scorso anno", conclude il sindacato.
Flai Catania: 50% produzione pistacchio di Bronte distrutta
Il sindacato: "Ci associamo alla richiesta di calamità naturale"
11 giugno 2015 • 00:00