“Oggi il ministro dell'Agricoltura e turismo, Gian Marco Centinaio, ieri il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, hanno attaccato e criticato la legge 199 di contrasto allo sfruttamento. Sono due ministri ai quali già da qualche giorno abbiamo chiesto un incontro per affrontare quanto sta avvenendo nelle nostre campagne, regno di lavoro sfruttato e fenomeni d'illegalità, come dimostrato anche oggi con gli arresti in Sicilia e con i braccianti pagati 3 euro l’ora e tenuti a pane e acqua”. Lo dichiara Ivana Galli, segretaria generale Flai Cgil.
“Al ministro Centinaio dico di leggere attentamente la legge 199, senza pregiudizi, e vedrà che non è una norma persecutoria. Certo, va applicata in tutte le sue parti, non solo in quella più repressiva, ma a noi interessa quella preventiva, che parla di misure su collocamento e trasporti, gli elementi che oggi sono la forza dei caporali e degli imprenditori disonesti che a questi si rivolgono. Chiediamo di valorizzare le sperimentazioni in atto con l’istituzione delle sezioni territoriali della rete del lavoro agricolo di qualità e chiediamo sia prorogato il protocollo cura legalità uscita dal ghetto. In tal modo, è possibile dare veramente dignità e rispetto a chi lavora nelle nostre campagna e assicura sulle nostre tavole frutti e verdure di stagione", continua la sindacalista.
"Rispettare la legge e i contratti non è nulla di eccezionale. Dovrebbe essere la normalità per dare rispetto e dignità a chi lavora, uscendo dal concetto che l’eventuale minor costo del prodotto lo deve pagare l’anello più debole della catena. Purtroppo, il caporalato in agricoltura non è un fenomeno episodico o relegato in alcune zone, ma un fatto strutturale, un business da migliaia di euro, fatto sulle spalle di 100.000 lavoratori - italiani e stranieri - in condizioni di sfruttamento. E, più in generale, con le circa 400.000 persone che sono impiegate in agricoltura in modo irregolare, con un danno economico per l’intera collettività tra i 3,3 e i 3,6 miliardi”, aggiunge la dirigente sindacale.
“Allora ministro – conclude Galli – c’è ancora molto da fare e da migliorare, anche alla vigilia delle campagne di raccolta estive, ma, di certo, non attaccando una legge di civiltà come la '199', che dà risposte di contrasto all’aberrante fenomeno dello sfruttamento di persone in condizione di bisogno”.