Assemblee-sciopero si sono tenute il 19 ottobre al Cantiere navale di Palermo nei diversi turni di lavoro, indette dalla Rsu Fiom Cgil locale. Sono le prime iniziative di confronto tra i lavoratori dopo l’annuncio, da parte di Fincantieri, di un periodo di cassa integrazione della durata di 13 settimane, a partire dal 7 novembre, per 160 unità lavorative su 450. Su quest’argomento, giovedì 22 ottobre, alle 12, si terrà un incontro presso la Confindustria di Palermo.
La Fiom ha avviato un confronto interno per ribadire l’opposizione alla scelta di Fincantieri di depotenziare lo stabilimento: a Palermo non è stata affidata nessuna commessa in grado di garantire l’occupazione, mentre negli altri siti italiani è stato assicurato il lavoro per i prossimi dieci anni.
“È stato dato il lavoro a tutti tranne che a Palermo. Nelle assemblee – afferma Francesco Foti, Rsu Fiom di Palermo – abbiamo discusso anche dei metodi di controllo che la direzione aziendale sta esercitando sui lavoratori, determinati dall’assenza di dialogo con le organizzazioni sindacali e dall’instaurarsi di un clima totalitario. Controlli che non hanno nessuna logica rispetto alla prestazione lavorativa, e che vengono portati avanti con la minaccia di provvedimenti disciplinari nei confronti degli operai”.