Stamattina si è tenuto un incontro all’assessorato alle Attività produttive della Regione Sicilia sui bacini dei cantieri navali di Palermo. L’assessore Mariella Lo Bello ha incontrato il responsabile delle relazioni industriali di Fincantieri, Marcello Sorrentino, insieme a Fiom, Fim e Uilm, per fare il punto sulla vicenda che riguarda il bacino da 80.000 tonnellate. “Alla conferma della volontà della Regione di dotare il cantiere di Palermo di questa nuova infrastruttura, a fronte di un enorme investimento in termini di risorse pubbliche, pari a quasi 60 milioni, non abbiamo sentito da parte di Fincantieri l'annuncio di nessuna corrispondente prospettiva di sviluppo industriale e occupazionale – dichiarano Angela Biondi, segretario generale Fiom Palermo, e le Rsu Fiom Francesco Foti, Serafino Biondo e Giuseppe Pirrotta –. Il gruppo non ha fatto altro che ribadire quanto sostenuto in questi anni, e cioè che per Palermo non esiste prospettiva di costruzione di navi, ma solo di realizzazione di pezzi in supporto ad altri cantieri. E ha aggiunto che l’incremento può arrivare unicamente dalle opere pubbliche civili, che nulla hanno a che fare con la cantieristica”.
Ormai da anni, Fincantieri affida la costruzione di intere navi esclusivamente ai cantieri del Nord Italia, sostenendo che le infrastrutture di cui è dotato il cantiere di Palermo non lo rendono competitivo da un punto di vista industriale. “Abbiamo più volte contestato tale affermazione, che riteniamo strumentale, perché ribadiamo ancora una volta che con le infrastrutture attuali in passato abbiamo costruito anche noi intere navi. Anzi, quella delle costruzioni navali è dal 1897 la vera vocazione del cantiere navale di palermitano – aggiungono i sindacalisti –. Altre regioni, pur non mettendo a disposizione risorse economiche, hanno ottenuto l’assegnazione di nuove costruzioni. La Giunta siciliana deve pretendere, a fronte degli ingenti investimenti economici, un piano industriale che riconosca al cantiere di Palermo la sua storica vocazione, restituendo dignità industriale al pari degli altri stabilimenti”.
Anche sul fronte dello sblocco delle somme stanziate dal ministero delle Infrastrutture, annunciato oramai più di un anno fa dal ministro Graziano Delrio nella sua visita al cantiere navale di Palermo, non ci sono notizie. E intanto domani lo stesso ministro sarà nuovamente al cantiere di Palermo, insieme a Matteo Renzi, per un nuovo tour. “In concomitanza con questa visita, abbiamo proclamato un’ora di sciopero per turno di lavoro e manifesteremo contro il governo, che in questi anni non è intervenuto contro le scelte di questa azienda di Stato, per salvaguardare la missione produttiva di questo storico insediamento industriale – aggiungono gli esponenti Fiom –. Non solo il governo non ha messo complessivamente in atto vere politiche industriali, ma al contrario ha mirato la sua azione introducendo leggi che limitano i diritti all’insegna della flessibilità, proclamando cambiamenti a scapito di scuola, sanità, pensioni. E con il referendum sta proponendo una riforma costituzionale che soffocherà pesantemente la democrazia e la partecipazione”.