“Bisogna fare molto di più sia sul piano della prevenzione e sia sul piano della cultura della sicurezza dei luoghi di lavoro, per garantire l’incolumità dei lavoratori”. È quanto dichiarano congiuntamente le segreterie nazionali di Filt, Fit e Uiltrasporti, a seguito dell’incidente mortale sul lavoro avvenuto nel porto di Livorno, esprimendo “cordoglio e vicinanza alla famiglia del lavoratore deceduto e la solidarietà al lavoratore coinvolto nell’incidente”, e sottolineando che “la dinamica evidenzia ancora una volta la rischiosità del lavoro portuale esposto a una forte interferenza operativa, nella quale interagiscono contemporaneamente soggetti di molteplici imprese”.
Secondo le federazioni di categoria di Cgil, Cisl e Uil, “questa ennesima tragedia, proprio in un porto, come quello di Livorno, sensibile alla sicurezza sul lavoro, conferma come la sicurezza debba essere messa al primo posto nell’agenda politica del governo. È necessario e urgente che la riforma della portualità in discussione, in linea con il piano nazionale strategico porti e logistica, metta la sicurezza sul lavoro del settore dei trasporti al primo posto, adeguando, per quanto riguarda i porti, la legge 272/99, e considerando la specialità di cui sono portatori e gli stretti legami che essi hanno con la filiera terrestre del trasporto merci”.