"Un'importante opera pubblica (il completamento della linea 6 della metropolitana di Napoli) non viene completata nei tempi stabiliti e non viene consegnata alla città per la fruibilità dei cittadini. Il Comune di Napoli non eroga gli stati di avanzamento all’Ansaldo Sts, l’impresa affidataria dei lavori, la Paolo De Luca Costruzioni generali, che a sua volta ha affidato in subappalto alla società Ruca, che da quattro mesi non corrisponde gli stipendi ai lavoratori sebbene abbiano lavorato normalmente". Così in una nota unitaria, Fillea, Filca e Feneal di Napoli.
"Constatiamo l'insostenibilità di tali comportamenti, sia del Comune sia dell’Ansaldo Sts sia della metropolitana di Napoli linea 6 e sia dell’Impresa esecutrice dei lavori, che non possono scaricare sulla pelle dei lavoratori le loro esclusive responsabilità. Domattina, per denunciare tale assurdo attacco alla dignità dei lavoratori, ci vediamo costretti, dopo ripetute sollecitazioni, a promuovere lo stato di agitazione e il blocco del cantiere, con relativa assemblea permanente e manifestazione con presidio dei lavoratori sotto gli uffici della metropolitana di Napoli Linea 6, in via Galileo Ferraris", prosegue il comunicato sindacale.
"Ognuno per la sua parte deve rispettare i relativi impegni: il Comune, quello di erogare gli stati di avanzamento e di garantire il rispetto, a favore dei lavoratori, delle norme contrattuali; l’azienda datrice di lavoro, per la quale ricade il rischio d’impresa, di corrispondere puntualmente gli stipendi a chi ha lavorato duramente in cantiere; le autorità di governo, quello di costringere le parti ad assumersi tempestivamente le proprie responsabilità. Pertanto, abbiamo chiesto al sindaco di convocare al più presto le parti, affinchè si riesca a risolvere questa vertenza per la città, per gli utenti, e per i lavoratori che devono completare l’opera", concludono le tre sigle.
Fillea-Filca-Feneal Napoli: linea 6 metro, stop a giochi di potere
I sindacati delle costruzioni: "Da oltre quattro mesi, trenta lavoratori non ricevono lo stipendio. Da oltre quattro mesi, trenta famiglie sono in lotta per sopravvivere"
3 settembre 2015 • 00:00