"Si ponga fine a questo gioco al massacro e si individuino insieme le migliori soluzioni possibili per le aziende del polo energetico pugliese, a cominciare dalla centrale Edipower di Brindisi. La crisi economica non manca di riverberare i suoi effetti anche sui lavoratori del settore elettrico, dove la mancanza di un piano energetico nazionale non ha garantito alcuna adeguata programmazione per la produzione, la trasmissione e la distribuzione di energia elettrica. Questo, insieme al mantenimento di rilevanti quote do importazione di energia, all’incremento delle rinnovabili e alla riduzione della domanda energetica per effetto della crisi, sta determinando il fermo di molte centrali, con il conseguente rischio per la tenuta economica e la garanzia strategica del sistema elettrico nazionale. A ciò, si è aggiunto un problema enorme nel “sistema” Puglia, sorto ed aggravatosi con le note vicende tarantine che hanno rinvigorito, insieme alle polemiche, gli annunci sconsiderati, i cui riflessi dannosi ricadono immancabilmente sui lavoratori". È l'attuale posizione della Filctem Cgil Puglia in tema di energia.
 
"Da anni – prosegue il sindacato pugliese – siamo in prima linea nella faticosa difesa del nostro tessuto produttivo, rivendicando da sempre ammodernamenti degli impianti per la tutela delle condizioni di lavoro, dell’ambiente e della salute, per utilizzare le migliori tecnologie disponibili e per accrescere le compatibilità ambientali dei siti industriali. Per lo stesso motivo però, non è più tollerabile che piani industriali, soluzioni condivise ed accettate da tutti i soggetti interessati, vengano continuamente rimesse in discussione. Un territorio deve qualificarsi anche per “l’affidabilità” complessiva del suo sistema economico ed istituzionale. È indispensabile che 'questo gioco al massacro' si interrompa quanto prima. Si intensifichi il dibattito istituzionale e, con il contributo delle parti sociali, si individuino insieme le migliori soluzioni possibili per tutte le aziende del polo energetico pugliese, a cominciare dalla centrale Edipower di Brindisi. Al contempo, è necessario impegnare l'Enel per il potenziamento di Infrastrutture e Reti e, come più volte dichiarato, per il pieno rilancio del centro ricerca Enel di Brindisi che, contrariamente a quanto sta avvenendo, andrebbe urgentemente valorizzato e potenziato come volano di sviluppo dell’innovazione tecnologica nel settore energetico e per la tutela ambientale non solo per la Puglia, ma per l’intero paese.