Lunedì 7 gennaio dalle ore 14, nella sala convegni della Cassa edile di Frosinone (piazzale De Matthaeis), la Filctem Cgil di Frosinone ha promosso un'iniziativa pubblica dal titolo: "Provincia di Frosinone: da area di crisi ad area di opportunità". 

Di rilievo la tavola rotonda (ore 15.30) - introdotta da Silvio Campoli, segretario della Filctem del frusinate - alla quale, tra gli altri, hanno assicurato la loro partecipazione Stefano Fassina (segreteria nazionale Pd), Andrea Bianchi (direttore generale ministero dello Sviluppo Economico), Claudio Di Berardino (segretario generale Cgil Roma e Lazio) ed Emilio Miceli (segretario generale Filctem Cgil nazionale).

Negli ultimi cinque anni la provincia ciociara sta subendo una crisi industriale senza precedenti. Nei soli settori chimico-farmaceutico e manifatturiero, seguiti dalla Filctem, 45 imprese su 65 hanno una difficoltà acclarata, tra cassa integrazione straordinaria, mobilità, cessazione di attività e fallimenti: i lavoratori coinvolti dalla crisi sono 5.042 su circa 9mila occupati (3.500 direttamente coinvolti, 967 in cassa integrazione ordinaria, 1.874 in cassa integrazione straordinaria, 271 in contratti di solidarietà, 744 posti in mobilità negli ultimi due anni).

Su tutte la "vertenza simbolo" - dura da sette anni - della ex Videocon di Anagni, dichiarata fallita dal Tribunale di Frosinone nei mesi scorsi, per la quale le organizzazioni sindacali hanno chiesto il riconoscimento di area di crisi, un accordo di programma e la proroga di sei mesi della cigs per i lavoratori nel frattempo finiti in mobilità, tempo necessario questo per lanciare un nuovo percorso industriale.