Per i circa 300 lavoratori di Fiat Auto e Fiat Powertrain di Arese sta per scadere il termine della cassa integrazione, mentre l’impresa conferma di voler trasferire a Torino funzioni e dipendenti.

“Si tratta di una scelta che contestiamo
, anche perché si tratta dell’ennesima ‘furbata’ di Fiat – dichiara Maria Sciancati, segretario generale della Fiom di Milano – che non ha alcuna necessità di avere 300 lavoratori in più a Mirafiori visto che i dipendenti dello stabilimento piemontese sono in cassa integrazione. Quello che vuole fare Fiat è chiaro: svuotare Arese e abbandonare il sito”.

Il mantenimento dell’attività
e la necessità di ragionare di ammortizzatori sociali che possano consentire ai lavoratori di restare ad Arese sono stati l’oggetto dell’incontro di questa mattina con il Vicepresidente della Giunta Regionale Rossoni, a cui ha partecipato anche Enzo Masini, responsabile Fiom nazionale del gruppo Fiat.

“Il Vicepresidente ha confermato la contrarietà della Giunta lombarda ai trasferimenti e la volontà di mantenere una presenza industriale ad Arese – ha concluso il segretario della Fiom di Milano - sostenendo però che la competenza sia per quanto riguarda la presenza di Fiat sull’area che per quanto concerne gli ammortizzatori sociali è ministeriale. Abbiamo già chiesto al Ministro per lo sviluppo economico e al Ministro del lavoro di convocare con urgenza un tavolo con i soggetti interessati al quale Regione Lombardia, secondo Rossoni, è intenzionata a partecipare".

"Sappiamo bene cosa ha in mente Fiat - conclude Sciancati - Sappiamo cosa vogliono i lavoratori. Ci auguriamo al più presto di capire davvero cosa hanno in mente Governo e Giunta lombarda e se, finalmente, intendono assumere un ruolo per evitare i licenziamenti e la definitiva dismissione industriale di Arese”.