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“È totale l’adesione dei dipendenti allo sciopero FedEx e Tnt”. Lo riferiscono unitariamente Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti sulla protesta in corso per l’intera giornata, presso filiali e siti di tutto il Paese, contro i licenziamenti annunciati dalle due aziende, specializzate nell’attività di trasporto e spedizioni aggiungendo che “la grande e convinta partecipazione di oggi dei lavoratori deve far riflettere le aziende ed indurle al ritiro delle procedure di licenziamento e dei trasferimenti punitivi, se si vuole affrontare un negoziato serio e responsabile per un piano di riorganizzazione efficace che eviti la scorciatoia delle esternalizzazioni delle attività”.
“È gravissimo - denunciano le tre organizzazioni sindacali dei Trasporti - il comportamento delle due aziende che, in alcuni siti e magazzini, stanno tentando di utilizzare i lavoratori interinali per sostituire i dipendenti che hanno scioperato, violando le leggi del nostro Paese. Le istituzioni, a partire dall’Ispettorato nazionale del lavoro – chiedono infine Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti – hanno il dovere di intervenire con urgenza per fare rispettare le leggi e le aziende devono cessare immediatamente tali iniziative, non si può affermare di volere un confronto trasparente con il sindacato e poi violare le elementari regole sullo sciopero”.
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A motivare la mobilitazione è la decisione delle due multinazionali di logistica e trasporti (aziende ancora divise, ma destinate all’integrazione, visto che la Fedex ha acquisito la Tnt nel maggio 2016) di avviare un durissimo piano di riorganizzazione, presentando nel contempo quattro procedure complessive tra licenziamenti e trasferimenti collettivi. Il progetto prevede, anzitutto, la chiusura di 24 sedi su 34 e l’allontanamento di 361 lavoratori (315 in Fedex, quasi tutti corrieri, e 46 in Tnt).
Il piano stabilisce anche più di cento spostamenti di sede, perlopiù verso Milano e Roma (23 dipendenti di Fedex e 92 addetti alle vendite di Tnt, tutte donne), che Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti giudicano “falsi trasferimenti, visto che è improponibile, per una lavoratrice, spostarsi a centinaia di chilometri da casa e famiglia”, e la “probabile esternalizzazione massiccia di personale – aggiungono – sul modello Tnt”. I sindacati, inoltre, hanno anche indetto due nuovi scioperi per il 31 maggio e il 1° giugno, mentre per il 25 maggio è convocata la riunione al tavolo di crisi aperto presso il ministero dello Sviluppo economico.
“Un piano aziendale scellerato e incomprensibile”, questo il commento dei sindacati della Lombardia, impegnati oggi in due presìdi: a Lonate Pozzolo (Varese), davanti alla sede Fedex di Malpensa (Nuova Cargo City Sud), e a Peschiera Borromeo (Milano), davanti alla sede Tnt (in via Altiero Spinelli 1). Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti ricordano che la Fedex, che ha acquisito Tnt a livello mondiale, ha “adottato finora un modello organizzativo virtuoso, facendo a meno di appalti e cooperative e producendo utile, mentre la Tnt negli ultimi anni ha licenziato centinaia di dipendenti ed è stata al centro delle cronache per un’altissima conflittualità sindacale, data da troppe cooperative in appalto e sub appalto, deregolamentazione e illegalità diffusa”.
La base operativa di Malpensa è stata aperta appena un anno fa, e 34 sono gli esuberi previsti. “Occorre essere tutti compatti – dichiarano i sindacati territoriali – per evitare che si possa arrivare a iniziative aziendali fatte a sezioni: oggi un settore, domani un altro settore, fino allo smantellamento di un sistema consolidato ed efficace che per anni ha dato ottimi risultati”. Filt, Fit e Uiltrasporti rimarcano di “credere in Malpensa e nel potenziale di sviluppo futuro di un aeroporto che continua a investire fortemente nel trasporto merci. Malpensa è, e continuerà a essere, una base fondamentale per Fedex”. I sindacati, in particolare, temono che il piano di riorganizzazione rappresenti una “virata verso le esternalizzazioni dei servizi in subappalto”.
In Lombardia, la riorganizzazione colpisce particolarmente la Brianza: nella sede di Ornago sono previsti 22 licenziamenti e un trasferimento, in quella di Concorezzo tre licenziamenti e 11 trasferimenti. “La situazione è tragica, i lavoratori sono disperati, anche perché le procedure sono arrivate come un fulmine a ciel sereno, visto che Fedex è una società che macina utili e che finora ha erogato premi per le performance dei dipendenti” commenta Sara Tripodi, segretario generale della Filt Cgil Monza e Brianza: “La chiusura delle aziende è prevista entro agosto, anche se si cerca una soluzione alternativa. Da Fedex e Tnt finora non è arrivata alcuna proposta né alcun incentivo all’uscita. L’età media dei lavoratori interessati è tra i 30 e i 40 anni, quindi con grande difficoltà a ricollocarsi”.
La protesta è forte anche in Piemonte, dove dovrebbero chiudere cinque filiali: Settimo Torinese (Torino), Marene (Cuneo), Galliate (Novara), Alessandria e Vigliano Biellese (Biella). Chiusure che comportano, secondo il piano Fedex, 81 licenziamenti e 25 trasferimenti. A Torino è previsto un corteo (partenza alle ore 8) dei dipendenti da piazza Derna fino alla rotonda dell'Iveco, mentre a Settimo Torinese si svolge una manifestazione (da corso Giulio Cesare a Lungo Stura) che si conclude sotto la Prefettura. “Dopo due anni di studio del processo d’integrazione Fedex ha deciso di partire dai licenziamenti, nonostante abbia chiuso il secondo trimestre 2017 con ricavi per 16,31 miliardi di dollari e un utile netto di 755 milioni di dollari” argomenta la segretaria generale della Filt Cgil Torino Teresa Bovino: “L'idea dell'azienda è quella di seguire il modello della terziarizzazione di Tnt per risparmiare sul costo del lavoro, infatti le scelte che la società sta compiendo sembrano puntare solo allo smantellamento dell’organizzazione del lavoro più onerosa. Ma il modello organizzativo incentrato sulle esternalizzazioni ha determinato disuguaglianze tra i lavoratori e perdita delle competenze”.
Cinque i presidi in Toscana, dove il piano contempla la chiusura della base di Empoli e numerosi esuberi. I lavoratori si trovano davanti alle sedi Tnt di Calenzano (Firenze, in via del Pratignone 69), di Empoli (in via Partigiani d’Italia 5) e di Arezzo (in via Arturo Chiari 13), e davanti alle sedi Fedex di Prato (in via del Beccarello 68) e Pisa (in via Asmara 3 e al Cargo Village di via Galileo Ferraris 8). Al presidio di Calenzano partecipano anche i lavoratori della filiale Fedex di Torgiano (Perugia), che fa parte delle 24 che verranno chiuse. “Nella nostra regione tra Fedex e Tnt ci sono oltre 300 lavoratori” commenta Gabrio Guidotti (Filt Cgil Toscana): “Respingeremo questo piano industriale perché il modello che deve passare è quello virtuoso di Fedex, dove i corrieri sono dipendenti, e non quello di Tnt, dove il lavoro è esternalizzato”.
I sindacati della Toscana definiscono come “fortemente negativo la riorganizzazione, in quanto esclusivamente caratterizzata dai tagli del personale, che sono immotivati”, chiedendo alle multinazionali di proporre un piano “che punti realmente allo sviluppo delle attività, alla loro internalizzazione e alla salvaguardia dei posti di lavoro”. Per Filt, Fit e Uiltrasporti “siamo alla svendita dei diritti dei lavoratori, della loro professionalità e della qualità del servizio. È del tutto evidente che chiudere 24 filiali italiane su 34, senza aprire alcun confronto con le Rsa e il sindacato, significa che la prospettiva futura per le restanti è segnata dalla chiusura, al pari dei trasferimenti selvaggi che si traducono in altrettanti licenziamenti”.
Il piano di Fedex-Tnt colpisce anche le Marche, dove si prevede di chiudere la filiale Fedex di Osimo (Ancona), con il conseguente licenziamento di tutto il personale (14 lavoratori) e il trasferimento di cinque dipendenti. Ad Ancona è in programma un presidio davanti alla Prefettura (ore 10, in piazza del Plebiscito). La Filt Cgil delle Marche “respinge il piano e non condivide un progetto di ridimensionamento e terziarizzazione di attività, perché i bilanci aziendali sono ampiamente positivi e anche per la dichiarata volontà di sviluppo delle imprese multinazionali. Inoltre, i segnali positivi di crescita economica dei settori dove operano le aziende e, più in generale dell'e-commerce, non possono tradursi negativamente per lavoratrici e lavoratori”.
Impatto pesante anche in Campania: sono previsti cinque licenziamenti (“di cui quattro mascherati da improponibili trasferimenti” spiegano Filt, Fit e Uiltrasporti regionali) presso la Tnt di Casoria e 20 licenziamenti, con la conseguente chiusura della filiale Fedex di Teverola (Caserta), dove si tiene un presidio. Altre manifestazioni si svolgono a Venezia (presso l’aeroporto), a Roma (presso la filiale Tnt di Salone), a Padova (davanti alla sede Tnt di corso Inghilterra 16), a Genova (presso le sedi Tnt dell'aeroporto e Fedex di Campi) e a Catania (presso la Prefettura). A Modena (dove si prevedono un esubero e tre trasferimenti) presidio davanti alla base Tnt (in via Germania 10), mentre a Bolognaappuntamento presso la sede della Rai (in viale della Fiera 13), con incontro stampa fissato alle ore 10.