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Per Fca di Pomigliano e Nola a settembre 2018 terminerà l'utilizzo del contratto di solidarietà e non sarà più possibile per i circa 3.400 lavoratrici e lavoratori fare ricorso ad altri ammortizzatori sociali. È l'allarme che lancia la Fiom e di cui si è discusso oggi nell'incontro sul tema "Fca Pomigliano e Nola. Adesso tutti al lavoro", l'iniziativa promossa a Pomigliano da Fiom e Cgil di Napoli e della Campania.
”Fca aveva detto che nel 2018 finivano tutti gli ammortizzatori sociali e tutti sarebbero rientrati a lavorare. Ma nel 2018 finiranno solo gli ammortizzatori ma i lavoratori non torneranno a lavorare", ha detto il segretario generale della Fiom, Francesca Re David, a margine dell'incontro.
La direzione aziendale, infatti, nonostante gli impegni assunti negli incontri sindacali, non ha ufficializzato i nuovi progetti per lo stabilimento. A ciò si aggiungono il susseguirsi di notizie sulla vendita di parti o di tutto il gruppo. Tutto questo non può non alimentare preoccupazioni tra i lavoratori.
"Noi siamo molto preoccupati - ha aggiunto Re David - e queste cose succedono solo in Italia. Fca ha ottenuto i finanziamenti, come altre aziende, per venire al Sud, e ha avuto tutti gli ammortizzatori sociali del mondo, ma continua a chiudere stabilimenti o a non programmarne il futuro. E questa è una cosa inaccettabile". Re David, inoltre, ha sottolineato che dal 2010, anno in cui si consumò la rottura sindacale per l'investimento di Fca a Pomigliano, "il piano industriale per questo sito cambia di anno in anno ed è sempre disatteso".
L'unica cosa certa, per la leader della Fiom, sono i compensi dati a Marchionne “per risultati che noi non vediamo né per lo sviluppo né per l'occupazione. L'idea che abbiamo è che le operazioni di Fca sono fatte solo per ragioni finanziarie e non industriali".