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È necessario avere investimenti e tempi certi per garantire l'occupazione dei lavoratori dello stabilimento Giambattista Vico di Pomigliano e di Nola. Questa la richiesta della Fiom, rivolta alla proprietà di Fca. “Dopo circa otto anni di incontri separati, oggi, a seguito di convocazione presso l’assessorato al lavoro della Regione Campania, si è potuto tenere almeno in una sede istituzionale un incontro unitario tra la direzione di Fca e le organizzazioni sindacali degli stabilimenti Giambattista Vico Pomigliano e Nola, per discutere la richiesta di Fca della cassa integrazione per ristrutturazione dal 30 giugno 2018 al 10 settembre 2018 e, successivamente, per l’autorizzazione di ulteriori 12 mesi di cassa integrazione per ristrutturazione in sede ministeriale". Esordisce così Francesco Percuoco, coordinatore nazionale automotive per la Fiom Cgil.
La direzione aziendale, senza entrare nei dettagli, ha confermato solo quanto dichiarato dall'amministratore delegato durante l’investor day circa l'allocazione di nuove produzioni in Italia. La delegazione della Fiom ha ribadito, così come ha fatto il 6 giugno nell'incontro di Roma con la direzione di Fca, che l’utilizzo degli ultimi ammortizzatori sociali disponibili dalla normativa vigente, devono essere finalizzati all'allestimento di una nuova linea di montaggio e alla realizzazione dei nuovi modelli che, insieme al mantenimento della Panda, possono assicurare la definitiva rioccupazione di tutti i lavoratori di Pomigliano e Nola.
"Visto che l’esame congiunto per la richiesta della cassa integrazione proseguirà in sede ministeriale - prosegue il sindacalista - e confidando anche in un coinvolgimento diretto del ministro dello Sviluppo economico e del Lavoro, la Fiom in quella sede ribadirà che nell'accordo l'azienda deve dettagliare in maniera specifica l’impegno alla piena occupazione e specificare gli investimenti e la tempistica del nuovo piano industriale".
La Fiom, inoltre, "preso atto che la mancata realizzazione del piano industriale 2014/2018, piano tanto sponsorizzato dalle altre organizzazioni sindacali, non ha realizzato la piena occupazione, ritiene necessario ricorrere agli ammortizzatori sociali per evitare i licenziamenti e garantire un sostegno al reddito dei lavoratori". La Fiom ha ritenuto utile allegare al verbale di cassa integrazione il testo scaturito dall’incontro di Roma con tutte le modifiche chieste, tra cui la gestione della cassa integrazione con le stesse modalità del contratto di solidarietà.
Il sindacato, "ritenendo inaccettabile che le altre organizzazioni sindacali dinanzi ad un ulteriore utilizzo di ammortizzatori sociali e ad una prospettiva industriale e occupazionale ancora incerta non sentono la necessità di confrontarsi e coinvolgere i lavoratori, indice una nuova assemblea retribuita per domani, venerdì 22 giugno". Per la Fiom gli ammortizzatori sociali sono utili unicamente a impedire i licenziamenti, ma "non sono assolutamente la soluzione del problema occupazionale dello stabilimento. È finito il tempo dei rinvii, adesso è indispensabile il definitivo rilancio dello stabilimento GB Vico”.