Uno studio della Federazione dei sindacati nordici ha confrontato i salari orari minimi dei lavoratori dei fast food dei Paesi del Nord Europa con quelli Usa; si va dai quasi 18 dollari della Norvegia agli 8,25 degli Usa passando per i 9,45 della Germania. Interessante il medesimo confronto trasformato in minuti di lavoro necessari per acquistare un BigMac: in Norvegia poco più di un quarto d’ora, mentre in Usa il panino costa oltre mezz’ora di lavoro. Ne hanno discusso Il 23 febbraio a Bruxelles i rappresentanti sindacali di otto Paesi Europei, Effat e Uita, le Federazioni Europea e mondiale dei lavoratori della filiera alimentare e della ristorazione; alla presenza di esperti: Università, Epsu (la Federazione sindacale europea dei lavoratori pubblici); Seiu, il Sindacato Usa in prima fila nella campagne globali per il salario minimo nei fast food.
La Filcams, oltre a illustrare la situazione italiana, ha presentato il progetto Open Ewc per la parte di analisi del “sempre più sfavorevole rapporto, anche in questo settore, fra i compensi degli amministratori delegati e il salario dei dipendenti”; negli anni ’50 il rapporto era 1 a 20 ed oggi è 1 a 204 (fonte Glassdoor).Il confronto fra il salario Usa di 8,25 dollari all’ora e i 4-30 milioni annui (stocks esclusi) degli amministratori delegati che ha dato il via alla campagna globale per il salario minimo a 15 $.