All'Interporto di Bologna, nella mattinata di oggi, si è tenuto un presidio dei lavoratori e delle lavoratrici della Farmalvarion, ex Afm, riuniti in assemblea sindacale unitaria, dalle ore 10,30, nel luogo simbolo dove l'Afm, società partecipata del Comune di Bologna, ha inaugurato il nuovo magazzino di distribuzione del farmaco.
Il presidio di protesta è stato organizzato a causa dell'assenza ingiustificata dei vertici aziendali di Afm all'incontro che si è tenuto in Comune il 17 dicembre, in cui si doveva discutere il destino dei 123 lavoratori attualmente occupati nel magazzino di via del Commercio associato, e dopo il quale l'azienda ha fatto sapere che non intende effettuare alcun incontro congiunto con il Comune, dando una disponibilità a incontrare le sigle sindacali solo dopo la metà di gennaio.
"Mentre all'interno della nuova struttura si consumava il brindisi natalizio fra i vertici dell'azienda e alcune istituzioni, i lavoratori in presidio chiedevano di essere ascoltati e ricevuti dalla direzione, che però si è negata. Riteniamo estremamente grave l'atteggiamento dell'azienda, che sfugge a un confronto serio, che deve coinvolgere tutti gli attori interessati alla vertenza, che esercita relazioni sindacali di facciata e non dà risposte chiare; prova ne è il fatto che non ha mai presentato un piano industriale e di riorganizzazione, come ripetutamente da noi richiesto", affermano Filcams, Fisascat e Uiltucs di Bologna.
I sindacati, unitamente alle Rsu-Rsa, chiedono al Comune di Bologna di prendere una posizione chiara sulla vicenda dei 123 lavoratori del vecchio magazzino, di farsi parte attiva e garante, affinchè si apra un confronto serio per la definizione di un accordo che salvaguardi occupazione e qualità del lavoro. Nei prossimi giorni, valuteranno insieme ai lavoratori il prosieguo delle iniziative a sostegno della vertenza.