"Si apre un nuovo preoccupante scenario per i lavoratori dipendenti di Afm (azienda controllata dalla multinazionale Admenta/Celesio, partecipata dal Comune di Bologna al 15,86%, che comprende le ex farmacie comunali e il magazzino di distribuzione del farmaco di via del commercio associato). Infatti, in seguito a un cambiamento statutario, deliberato ad arte, dalla giunta nelle scorse settimane, che prevede la perdita del diritto d'ingerenza del comune su scelte di scissioni, fusioni e conferimenti di ramo d'azienda, Afm ha attivato la cessione a Farmalvarion (altra azienda del gruppo Admenta) del magazzino di distribuzione del farmaco che coinvolge 123 lavoratori". Così Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil di Bologna in una nota unitaria.
"In data odierna, si è tenuto il primo incontro sindacale all'interno della procedura di cessione, nel corso del quale l'azienda non ha voluto impegnarsi nel dare garanzie rispetto alle prospettive di qualità e al mantenimento dell'occupazione. Inoltre, ha comunicato che è in corso di ultimazione l'approntamento di un nuovo magazzino presso l'interporto di Bologna. Magazzino che sicuramente sarà gestito con attività terziarizzata. Peraltro, la stessa Farmalvarion gestisce già oggi, esclusivamente attraverso una cooperativa, il magazzino di Milano. Preoccupati per il futuro dei lavoratori coinvolti, auspichiamo un intervento da parte del Comune (che con l'atto formale di modifica dello statuto di Afm, di fatto, ha assecondato tale operazione), e a tal fine richiederemo un incontro istituzionale", concludono le tre sigle.
Farmaci, Filcams Bologna: 123 a rischio dopo cessione magazzino
3 settembre 2015 • 00:00