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Nel corso del 2011 la ricchezza netta complessiva delle famiglie, cioè la somma di attività reali (abitazioni, terreni), e di attività finanziarie (depositi, azioni, titoli) al netto delle passività finanziarie (mutui, prestiti personali), a prezzi correnti è diminuita dello 0,7 per cento. E' quanto emerge dal bollettino statistico di Bankitalia. Lo riferisce oggi (13 dicembre) l'Adnkronos.
La ricchezza delle famiglie in cinque anni è calata del 5,8 per cento. "Dalla fine del 2007 - scrive l'istituto di Palazzo Koch -, quando l'aggregato ha raggiunto il valore massimo di 9.151 miliardi di euro ai prezzi del 2011 (8.619 miliairdi di euro), il calo è stato pari al 5,8 per cento".
Nel primo semestre del 2012 la ricchezza netta delle famiglie italiane sarebbe ulteriormente diminuita, dello 0,5 per cento in termini nominali rispetto alla fine dello scorso dicembre. Queste le stime preliminari. Il calo è l'effetto di una diminuzione delle attività reali (0,7 per cento) e finanziarie (0,4 per cento) non compensata dalla flessione delle passività (1,0 per cento). Se si tiene conto dell'andamento dei prezzi, in questo semestre si acuisce la tendenza flettente della ricchezza netta in termini reali.
La distribuzione della ricchezza "è caratterizzata da un elevato grado di concentrazione". Alla fine del 2010 la metà più povera delle famiglie italiane deteneva il 9,4% della ricchezza totale, mentre il 10% più ricco deteneva il 45,9% della ricchezza complessiva. E' un altro passaggio della rilevazione a cura di Bankitalia.