La Fiom Cgil (di Foggia e Puglia), insieme ai suoi rappresentanti aziendali (Rsa), denuncia una gestione non all’altezza dello stabilimento ex Sofim di Foggia, parte del gruppo Fca/Cnh. Lo stabilimento – argomenta in una nota il sindacato - “è interessato da un tiro produttivo rilevante ormai da diversi anni. I motori diesel leggeri che si producono da oltre quarant’anni nel sito foggiano, destinati in gran parte per i veicoli commerciali del gruppo Fca/Cnh, continuano ad essere una punta di diamante dell’intero gruppo. L’incessante richiesta di produzione al sito foggiano, il più produttivo d’Europa della Cnh Industrial, richiede capacità di reazione e di organizzazione adeguata e che, quindi, non può prescindere dal giusto coinvolgimento di tutti i soggetti interessati, a cominciare ovviamente dai lavoratori. Non si può fare a meno di registrare però – prosegue la Fiom - che proprio l’aspetto del coinvolgimento ‘reale’ dei lavoratori, è stato e continua ad essere inadeguato, per non dire inesistente, con il nuovo corso di Marchionne sancito dall’introduzione del Ccsl. Dopo quasi sette anni dalla instaurazione di quelle che dovevano essere le ‘moderne relazioni sindacali’, oggi tutti conoscono il vero volto di questa presunta modernità”.

Prosegue la nota: “Così succede che nello stabilimento Cnh di Foggia si continua ormai da anni a fronteggiare gli incrementi produttivi ricorrendo costantemente a lavoro straordinario obbligatorio, utilizzo di manodopera precaria, peggioramento sostanziale delle condizioni di lavoro, con il paradosso che tanto lavoro straordinario, influendo negativamente sulla efficienza dello stabilimento, non consente la maturazione del cosiddetto “premio efficienza” determinando di fatto una riduzione del salario. E’ per queste ragioni che come Fiom Cgil, vista la totale indisponibilità da parte aziendale ad un confronto vero che possa consentire l’individuazione e la condivisione di scelte strategiche per il futuro dello stabilimento inerenti investimenti, occupazione, condizioni di lavoro e sicurezza, ci siamo opposti con gli scioperi alla scelta miope e controproducente di continuare con lo straordinario “obbligatorio” del sabato”.

La Fiom sottolinea che “l’iniziativa di lotta condotta fino ad oggi quindi, non vuole essere una iniziativa fine a se stessa viene descritta nell’ultimo comunicato stampa firmato da Fim, Uilm, Fismic, Ugl, Aqcf ma rappresenta il tentativo da parte nostra, di indurre la direzione aziendale ad uscire dallo schema che si è data con il Ccsl, in cui lei decide e le organizzazioni sindacali suelencate avallano e promuovono tra i lavoratori e l’opinione pubblica, certificando così la totale rinuncia al ruolo di sindacato contrattuale. Se l’azienda (non si sa bene quando e in che modo) annuncia investimenti, assunzioni e stabilizzazioni, non possiamo che essere contenti perché significa che finalmente ci si ‘struttura’ per rispondere al fabbisogno produttivo e si cessa con le soluzioni estemporanee come lo straordinario comandato. Non ci vuole molto a constatare che queste sono esattamente le nostre richieste da sempre. Ovviamente aspettiamo di conoscere i dettagli riguardanti tempi e modalità di applicazione della nuova organizzazione per poter contribuire affinché non ci siano peggioramenti nelle condizioni di vita e di lavoro di chi sarà coinvolto dallo stravolgimento dei turni. I dettagli li vorremmo conoscere dalla direzione poiché le organizzazioni sindacali firmatarie, concentrate come sono ad attaccare la Fiom Cgil, si dimenticano anche nelle assemblee di dare queste informazioni ai lavoratori o forse - cosa molto probabile - non le conoscono neppure loro”.

Per la Fiom “lo stabilimento sarà in grado di affrontare tutti i volumi produttivi necessari a condizione che si restaurino corrette, proficue e democratiche relazioni sindacali con il pieno riconoscimento della soggettività di chi lavora. E’ giunto il momento di chiudere la stagione delle esclusioni pregiudiziali che non sono utili a nulla, tanto meno al governo dello stabilimento. E questo vale anche per le altre organizzazioni sindacali firmatarie il Ccsl, alle quali chiediamo un sussulto di dignità. Si rendano conto che a sottoscrivere in maniera automatica tutte le decisioni aziendali, si trovano costretti prima a difendere goffamente il lavoro straordinario incondizionato e poi a cercare di prendersi i meriti, altrettanto goffamente, di eventuali investimenti e assunzioni”.