Si è concluso in tarda mattinata l'incontro tenuto al ministero dello Sviluppo economico per la cessione dello stabilimento Ericsson di Marcianise alla Jabil. Lo riferisce Roberta Turi, segretaria nazionale della Fiom Cgil.

Davanti al ministero erano presenti tutti i 450 lavoratori in sciopero, arrivati in corteo con alla testa le lavoratrici, che rappresentano circa il 30% della forza lavoro. E proprio le donne che lavorano nello stabilimento casertano della multinazionale svedese dell'elettronica hanno scritto una lettera alla presidente della Camera, Laura Boldrini, e a tutte le parlamentari del meridione chiedendo sostegno nella difesa del posto di lavoro, che in una provincia come la loro è diventato ormai un miraggio.

All'incontro erano presenti, oltre alla delegazione sindacale, le due aziende multinazionali e il viceministro allo Sviluppo economico Claudio De Vincenti.

"Come sindacato - spiega Turi - abbiamo ribadito la più netta contrarietà a questa cessione che rischierebbe di essere solo il preludio a una chiusura, in tempi brevi, dello stabilimento. Dopo aver sentito le parti il viceministro, ritenendo fondate le preoccupazioni del sindacato, ha chiesto alle due aziende di prorogare i termini della procedura per avere il tempo di aprire un'interlocuzione con i vertici delle multinazionali e approfondire i piani industriali. Le due aziende hanno accolto l'invito del viceministro e le parti si sono riconvocate nella stessa sede per il prossimo 24 febbraio, dopo gli approfondimenti richiesti".

La Fiom, da parte sua, "ritiene importante che il ministero dello Sviluppo economico abbia compreso le preoccupazioni del sindacato e abbia convinto le multinazionali a dare più tempo per verificare fino in fondo la credibilità dei loro piani industriali. Questo però non è sufficiente, il percorso delineato dalla Ericsson è del tutto inattendibile, chiediamo al Governo di adoperarsi nei prossimi giorni per convincere la Ericsson, presente in Italia dal 1918, a tornare indietro rispetto alla sua decisione. La mobilitazione continuerà fino a quel momento", conclude il sindacato.