“Pur apprezzando alcune timide aperture da parte dell’Ance (l'associazione nazionale dei costruttori edili), le distanze su sanità integrativa, messa in sicurezza degli enti bilaterali, maggiori tutele per impiegati, previdenza complementare e soprattutto sul salario, risultano ancora molto significative rispetto alla nostra piattaforma presentata”. Cosi dichiarano, in una nota unitaria, le segreterie nazionali di Feneal, Filca e Fillea, a proposito del contratto dell’edilizia, che interessa oltre un milione e mezzo di addetti.
“Soprattutto – proseguono le tre sigle confederali –, non emerge una volontà esplicita a chiudere in tempi brevi il ccnl, scaduto ormai da 18 mesi. Se alle posizioni di chiusura dell’Ance, aggiungiamo anche la mancata volontà al confronto delle associazioni artigiane, e non possiamo che confermare il giudizio negativo sugli atteggiamenti delle controparti, che continuano a non raccogliere la sfida principale che abbiamo lanciato: mettere il rinnovo del contratto, la strumentazione bilaterale, la valorizzazione delle professionalità al servizio di una ripresa di qualità del nostro settore, basata su regolarità, innovazione, giusti riconoscimenti salariali”.
Per tali ragioni, le segreterie di Cgil, Cisl e Uil di categoria confermano lo sciopero per l’intero settore edile, proclamato per il 18 dicembre, con manifestazioni a Torino, Padova, Roma, Napoli, Cagliari, Palermo.