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Non è tutto oro quel che luccica. Gli slogan come "basta casi Eternit", secondo Raffaele Guariniello, magistrato a Torino, sono fuorvianti. A detta del pubblico ministero nei processi contro la multinazionale dell'amianto, infatti, la nuova legge sugli ecoreati non ha cambiato nulla. A riferirlo è l'Ansa.
La nuova legge, in effetti, non eviterebbe la prescrizione, scoglio sul quale si è arenata qualche mese fa la prima delle grandi offensive giudiziarie guidate da Guariniello sul disastro ambientale provocato dagli stabilimenti italiani di Eternit. "E oggi, se potessimo ricominciare tutto da capo, finirebbe allo stesso modo. Percé i tempi sono stati raddoppiati, è vero, ma la struttura del reato è rimasta identica. Chi dice che con questa legge il processo Eternit si sarebbe salvato dice una cosa sbagliata", dice Guariniello.
Il magistrato, oggi sarà al tribunale di Torino per la ripresa dell'udienza preliminare Eternit bis, dove l'imprenditore svizzero Stephan Schmidheiny è chiamato a difendersi dall'accusa di omicidio di 258 persone. E parla chiaro: le varie forme che pu• assumere un disastro ambientale sono state messe a fuoco con chiarezza (l'alterazione dell'equilibrio di un ecosistema, l'offesa alla pubblica incolumità eccetera) ma lo spirito di fondo è il medesimo della vecchia normativa. "La Cassazione - spiega - ha stabilito che questo reato si consuma quando avviene l'evento. E l'evento, nel caso dell'Eternit, è datato 1986, quando la società ha smesso di produrre. I supremi giudici hanno anche detto che il nostro processo era prescritto prima ancora di cominciare. E questa legge non modifica il principio".
Un nodo che si poteva sciogliere - secondo il parere del pm - scrivendo la norma in maniera diversa. La questione, secondo un altro veterano del Palazzo di Giustizia torinese che da sempre si occupa di ambiente, potrebbe tingersi con i colori del paradosso. "Per scongiurare il rischio prescrizione bisogna cominciare a indagare non appena la fabbrica chiude i battenti. E il reato di disastro comincia a prescriversi quando ancora non si è nemmeno manifestato".