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Con il voto al Senato di domani (19 dicembre, ndr), sul decreto legge 126/2019 (scuola e ricerca), si porta a compimento il primo punto dell'Intesa sottoscritta il 1° ottobre scorso da Miur e organizzazioni sindacali. L'iter di conversione si concluderà con il voto di fiducia, il testo è stato blindato e dovrebbe essere approvato senza significative modifiche, rispetto a quanto definito dagli emendamenti già approvati alla Camera.
"Molti gli elementi positivi del decreto, che la nostra organizzazione ha contribuito a migliorare con gli emendamenti che ha proposto e sostenuto, ma il ministro ha assunto con i sindacati un impegno, rispetto al quale ci aspettiamo una convocazione. Abbiamo dato fiducia a Fioramonti, siglando l’Intesa e per raggiungere quell’accordo abbiamo mediato rispetto alle nostre richieste di partenza, perché ci è stato assicurato che saremmo stati coinvolti nella stesura di un disegno di legge sulle abilitazioni, collegato alla legge di Bilancio di cui, ad oggi, non c'è traccia". Così la Flc Cgil in un comunicato.
"La partita delle abilitazioni costituisce, per noi, un punto irrinunciabile di quell'accordo. Ci sono più di 60.000 docenti che hanno diritto ad accedere alla formazione abilitante, poiché da più di sei anni il sistema di reclutamento ha impedito loro qualsiasi accesso all'abilitazione e alla stabilizzazione. Formare quei docenti con percorsi di qualità e abilitarli, ha un valore per i lavoratori e per la scuola tutta. Anche per questo, oggi torneremo in piazza insieme a tanti lavoratori e lavoratrici e proseguiremo nell'azione sindacale unitaria", conclude la nota sindacale.