"Roma continua a languire, senza un progetto generale di ripresa e senza dare voce alle centinaia di migliaia di persone che vivono in condizione di povertà. I bisogni essenziali, quelli incomprimibili, non vengono soddisfatti, a partire dal diritto ad avere un'abitazione dove vivere dignitosamente. È necessario, pertanto, superare definitivamente la condizione emergenziale, essendo diventata progressivamente strutturale. Il 7 dicembre saremo in Campidoglio per rappresentare le nostre ragioni". Così, in una nota, Roberto Giordano, segretario della Cgil di Roma e del Lazio.
"Quando in una città ci sono 7.000 sfratti l’anno e 40.000 case invendute, c’è un problema di giustizia ed equità sociale. Quando il Comune di Roma assegna due appartamenti al giorno e ne sfratta 15, diventa necessario un progetto a lungo termine. E la risposta - ormai è opinione comune - non possono essere i residence, che costano molto (28 milioni) e non risolvono il problema. Com'è naturale che sia, le problematiche abitative s’intersecano con quelle legate al fenomeno delle migrazioni, al tema dell’accoglienza (non abbiamo dimenticato via Curtatone), alla mancanza di un progetto serio, condiviso, partecipato", rileva il sindacalista.
Il Comune si renda disponibile con i suoi assessori alla casa e alle politiche sociali a un confronto permanente con chi vive e gestisce questi problemi tutti giorni. Il nostro obiettivo non è la polemica politica, ma risolvere i problemi e dare risposte a chi è maggiormente in difficoltà", chiude il dirigente sindacale.