Un centinaio di persone sta partecipando sul molo di Catania alla manifestazione organizzata dalla Cgil. Le delegazioni di tutte le province siciliane sono giunte per ribadire la necessità di "liberare" i 150 migranti a bordo della nave Diciotti ormeggiata da 5 giorni al molo di Levante.
“Sulla dignità umana, la libertà, la solidarietà non si può e non si deve tornate indietro. Il paese e la Regione non possono permetterselo. Siamo qui per sottolineare questo e proseguiremo anche nei prossimi giorni con le iniziative per i diritti dei migranti e per radicare una coscienza antirazzista che nella nostra regione è già maggioritaria”. Lo dice Michele Pagliaro, segretario generale della Cgil Sicilia, oggi al presidio. Pagliaro stamani è stato ricevuto dal viceprefetto, al quale ha esposto la protesta della Cgil per il fatto che la Questura ha negato ai medici aderenti al sindacato l’accesso alla nave, chiesto per potere visitare e portare cure mediche ai migranti. “Un fatto increscioso- afferma Pagliaro- che si aggiunge a rendere ancora più inaudita una situazione in cui sembrano saltate tutte le regole”. Dopo la richiesta del sindacato, la Capitaneria di Porto ha consentito l'accesso di altri sanitari.
"A questo punto - dice Pagliaro - chiediamo che siano rese note all'opinione pubblica le condizioni dei migranti trattenuti sulla Diciotti". Pagliaro critica il Governo che “prima assicura che sarà accolto chi proviene da paesi in guerra per smentirsi subito dopo. Sulla Diciotti - osserva- sono in maggioranza eritrei. Un governo - aggiunge - che prosegue con una politica schizofrenica fatta di speculazioni elettorali e ricatti all’Europa, in questo caso sulla pelle di 150 disperati".
"Non pensiamo - sottolinea il segretario della Cgil Sicilia - di sottrarre l’Europa alle sue responsabilità, ma certo non si può né stare con quei paesi che sono contro la ripartizione dei migranti, né escogitare soluzioni peregrine come quella di non pagare più contributi all’Europa, né tantomeno tenere in ostaggio i migranti sulla Diciotti, per come sta accadendo”. Pagliaro rileva che “l’attuale situazione è anche il frutto di politiche sbagliate e di leggi sbagliate come la Bossi- Fini che ha solo alimentato divisioni e rancori e che peraltro non è mai stata applicata nella sua seconda parte, quella che prevede i corridori umanitari”.