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"Il lavoro è il grande assente del decreto agricoltura. Il Governo non può pensare di affrontare il problema della Xylella soltanto da un punto di vista tecnico-sanitario e prevedendo aiuti solo per le imprese colpite dal batterio, dimenticando che l'olivicoltura va avanti grazie al lavoro di migliaia di braccianti, a tempo determinato e indeterminato, i cui redditi sono fortemente compromessi". Così i sindacati agroalimentari Fai, Flai e Uila commentano la conversione in legge da parte del Senato del dl agricoltura, in cui mancano misure a tutela dell'occupazione e del reddito dei lavoratori delle imprese colpite dalla Xylella.
"Nel provvedimento non c'è traccia delle richieste che avevamo avanzato, anche in un incontro con il Capo di gabinetto del ministro delle politiche agricole Maurizio Martina. E, anche se con l'accoglimento dei due ordini del giorno, l'aula di Palazzo Madama ha impegnato il Governo a finanziare gli ammortizzatori sociali in deroga per la tutela del reddito dei lavoratori e ad adottare strumenti normativi per il riconoscimento ai braccianti a tempo determinato delle giornate lavorative sufficienti ad ottenere i benefici previdenziali, non basta" affermano i sindacati.
"I lavoratori agricoli meritano molta più attenzione di quella che gli è stata data finora" proseguono Fai, Flai e Uila a parere delle quali è quanto mai necessario dare attuazione al più presto alle richieste presentate e, in particolare, ad interventi derogatori ed aggiuntivi rispetto alla legge 223 del '91 e alle misure ordinarie in caso di calamità; al riconoscimento per gli operai a tempo indeterminato delle giornate dell'anno precedente esteso al 2013, se più favorevoli rispetto al 2014; ad un tavolo interministeriale ed un osservatorio regionale per monitorare il fenomeno e indirizzare gli interventi a beneficio dei lavoratori.