Cgil, Cisl, Uil di Modena, insieme ai patronati Inca Inas e Ital, esprimono giudizio negativo sui contenuti della legge sulla sicurezza approvata ieri dal Parlamento, così come sul ricorso alla fiducia “che esautora di fatto l’assemblea legislativa”. E’ quanto si legge in un comunicato.

“Il provvedimento – spiegano - è impregnato di razzismo istituzionale, ha carattere persecutorio verso gli immigrati e segna una preoccupante involuzione nella nostra civiltà giuridica, contrasta con la carta dei Diritti Umani e con fondamentali convenzioni internazionali dell’Onu e dell’Oil (Organizzazione Internazionale del Lavoro) sul diritto alla parità di trattamento tra immigrati e nativi”.

L’introduzione del reato di clandestinità, poi, “oltre a essere una assurdità giuridica, obbliga i medici alla denuncia, così come ogni altro pubblico ufficiale, e condanna gli immigrati a rimanere nella clandestinità. L'immigrato irregolare sarà indotto a vivere il più lontano possibile dal circuito della legalità, sarà continuamente ricattabile e eviterà di esercitare il proprio diritto alla salute o all'istruzione con forte pregiudizio per l’immigrato stesso e per tutta la comunità civile”.

L’aspetto più inaccettabile della legge, a loro avviso, “ è che introduce un vero e proprio sistema delatorio che finisce per coinvolgere tutti i cittadini e verso il qualche Sindacati e Patronati invitano sin da ora alla disubbidienza civile. E’ inaccettabile che i minori nati in Italia da genitori irregolari – a causa dell’obbligo di esibizione del permesso di soggiorno per la registrazione anagrafica – finiscano per non esistere per lo Stato e per la società. Questo è in contraddizione con tutte le norme nazionali, europee e internazionali sui diritti dei minori”.