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Assunzione dei precari, rinnovo del contratto, cancellazione delle relazioni autoritarie tra le diverse figure professionali, ascolto reale e non virtuale sull'impianto della riforma stessa, premialità. Queste alcune delle richieste più importanti di Flc Cgil e Cgil in occasione dell’incontro di oggi (12/12) tra sindacati e governo a ormai una settimana di distanza dal partecipatissimo sciopero generale del 5 maggio scorso. Ma le prime reazioni dei sindacati sono negative. Secondo quanto riportato in un tweet dalla Flc Cgil, per Susanna Camusso le modifiche messe sul piatto dal governo – presente all’incontro con i ministri Giannini, Boschi, Madia, Delrio e il sottosegretario De Vincenti – non sono sufficienti: "cambiamento sì, ma non come vuole il governo".
Durissimo anche il giudizio di Domenico Pantaleo, segretario generale della Cgil. "Dall’incontro con il governo – ha dichiarato – nessuna apertura concreta sui punti di merito sollevati dalle organizzazioni sindacali. Dopo lo sciopero e le manifestazioni del 5 maggio, abbiamo costretto l'esecutivo ad aprire il confronto con le organizzazioni sindacali. Durante il passaggio al Senato, ci sarà un ulteriore confronto con la ministra del Miur, Stefania Giannini".
"È un primo risultato della mobilitazione, ma non basta – ha aggiunto il sindacalista –. Gli emendamenti approvati non cambiano la sostanza dell’impianto del disegno di legge, che resta irricevibile. Se vuole aprire un vero dialogo, il governo deve fermare il percorso di approvazione del disegno di legge, fare un provvedimento urgente sul precariato e ascoltare il mondo della scuola. Nei prossimi giorni, organizzeremo presìdi, in occasione dell’inizio del dibattito alla Camera, assemblee e iniziative di lotta nelle scuole. La mobilitazione continua. Siamo pronti a bloccare gli scrutini".
Giudizio negativo anche dalla Uil. Il segretario generale, Carmelo Barbagallo, ha spiegato: "Ho apprezzato gli sforzi del governo per apportare modifiche, ma sono insufficienti". "Precariato, valutazione e contratto: sono questi - ha aggiunto - i tre punti su cui chiediamo interventi". Sulla stessa lunghezza d’onda Anna Maria Furlan, numero uno della Cisl, secondo quanto riportato dalle agenzie. "Le modifiche che sono state introdotte in parlamento non sono sufficienti perché non rimuovono i punti critici che noi non condividiamo. Se si fossero fatti prima altri incontri con il governo sicuramente avremmo costruito un percorso più utile per cambiare la scuola".