Ieri e oggi i lavoratori della Fiom Cgil della Lombardia si sono mobilitati in tutto il territorio per chiedere al Parlamento di non approvare il disegno di legge sul lavoro. "Di fatto – denunciano i metalmeccanici lombardi –, il governo Monti sta cancellando l'articolo 18, che rappresenta uno dei punti fondamentali dello Statuto dei lavoratori. Vuole dare la possibilità alle imprese di licenziare in libertà, rischiando non più il reintegro del lavoratore ma un semplice risarcimento economico".
"Tutto questo è sbagliato: i lavoratori e le lavoratrici devono avere la possibilità di lavorare con dignità, rispetto dei propri diritti, esprimendo le proprie opinioni, non solo sindacali. Con questa riforma, il governo non eliminerà nessuna delle diverse forme di precarietà oggi esistenti che sono la causa principale dell’instabilità lavorativa dei giovani e non solo. Inoltre, invece di estendere gli ammortizzatori sociali ad una più ampia fascia di popolazione, li ridurrà".
A Bergamo e in provincia tra oggi e ieri ci sono stati scioperi alla Bianchi Vending di Zingonia, alla Exide di Romano L.dia, alla Record di Bonate sotto, alla Marcegaglia di Boltiere, alla Nicotra di Ciserano, alla Somaschini di Trescore e alla Promatech di Colzate, alla Brembo di Curno, alla Lovato di Gorle, alla Phoenix di Verdello e alla Tenaris Dalmine. A Brescia e in provincia scioperi nelle principali aziende, tra cui la Beretta, la Palazzoli, la Imp Pasotti, la Sabf di Ospitaletto, la Omb. Inoltre, ci sono stati presidi e volantinaggi nella zona nord della città, a Castegnate Ospitaletto e sulla strada nella zona industriale di Corzano.
A Cremona e in provincia ci sono stati scioperi spontanei nelle fabbriche indetti dalle Rsu e un presidio davanti alla Prefettura. Anche a Como, Lodi e Pavia ci sono state presidi davanti alle diverse Prefetture. A Milano e in provincia sciopero di quattro ore delle lavoratrici e dei lavoratori metalmeccanici di diverse aziende del territorio tra cui la Microfusione, la Lobo, la Abb, la Novelis, Jabil, Insse con adesione al 100%, la Kone. In mattinata c’è stata una manifestazione a Milano, con partenza dalla sede della Rai di Corso Sempione e arrivo a Cadorna.
“La mobilitazione di oggi conferma ancora di più che le decisioni assunte dal governo, attraverso ripetuti voti di fiducia, sono esclusivamente contro il mondo del lavoro e i diritti di chi lavora – afferma Mirco Rota, segretario generale Fiom Cgil Lombardia –. Sono provvedimenti che non aiutano l’economia, ma che eliminano le tutele. Questo governo non sta facendo nulla di diverso rispetto al precedente. Inoltre, prendiamo atto che chi prima stava all’opposizione ora sta sostenendo provvedimenti contro i lavoratori e il loro consenso. A questo punto non ci rimane che prendere in considerazione tutte le possibili iniziative sindacali e non solo per cancellare provvedimenti che penalizzano pesantemente le lavoratrici e i lavoratori”.
Ddl lavoro, scioperi e manifestazioni in Lombardia
27 giugno 2012 • 00:00