Sono oltre 320.000 lavoratori in cassa integrazione a zero ore da gennaio a oggi, per un taglio del reddito pari a circa 417 milioni, ovvero circa 1.300 euro netti in meno in busta paga per ogni singolo lavoratore. Una platea in cassa, frutto di un totale di ore di cig registrate in questi primi due mesi dell'anno pari a circa 110 milioni, per oltre il 60% di cassa straordinaria, a dimostrazione della “natura strutturale della crisi”, con un boom a febbraio su gennaio del +18%, specie per quanto riguarda la straordinaria (+38%). Questi, alcuni dati del rapporto di febbraio dell'Osservatorio cig della Cgil, frutto di elaborazioni delle rilevazioni sulla cassa condotte dall'Inps.

"Lo studio – commenta il segretario confederale della Cgil, Serena Sorrentino – dimostra che l'enfasi data alla riduzione del ricorso alla cassa, rapportando il dato mese all'anno precedente, non è indice di crescita, sia per le causali che per effetto del crollo della deroga. Anziché piegare i dati a proprio piacimento, chi ha responsabilità di governo dovrebbe riflettere sulle indicazioni di tendenza che emergono”.

Tra queste, l'esponente Cgil individua la flessione della cassa in deroga e l'analisi delle causali dei decreti per la cassa straordinaria. Primo fra tutti, infatti, precisa la dirigente sindacale, “il venir meno della deroga, che determina il fatto che in assenza di ammortizzatori universali in questi mesi ci sono aziende, come quelle del terziario e dei servizi e le piccole imprese, che non hanno alcun strumento di tutela”.

"Il secondo, è sulle causali – aggiunge la dirigente sindacale –: aumentano i contratti di solidarietà (Cds), che però quest'anno non sono stati rifinanziati, quelli di tipo B, con un danno notevole per le imprese, che in assenza di deroga e Cds, non hanno altro strumento che i licenziamenti. In più, c'è il dato lampante che solo il 5,49% delle imprese prevedono interventi di reinvestimento, segno che il sistema industriale non è sulla strada della ripresa e dell'innovazione”.

Dati cig febbraio

Dall’analisi di corso Italia, si rileva come il totale di ore di cassa integrazione a febbraio, richieste e autorizzate, sia stato pari a 58.853.713, in aumento sul mese precedente del 18,10%. Nei primi due mesi dell'anno, si sono registrate 108.686.327 di ore, pari a un -41,29% sullo stesso periodo dello scorso anno. Nel dettaglio, emerge che la cassa integrazione ordinaria (cigo) aumenta a febbraio su gennaio del +16,48%, per un totale pari a 16.591.964 di ore. Dall'inizio dell'anno, la cigo invece ha raggiunto quota 30.836.005 di ore, per un -35,08% sul periodo gennaio-febbraio 2014.

La richiesta di ore per la cassa integrazione straordinaria (cigs), sempre per quanto riguarda lo scorso mese e che costituiscono oltre il 60% del totale delle ore concesse, è stata di 39.712.730, per un +38,46% su gennaio, mentre nel bimestre di inizio anno si totalizzano 68.394.941 ore autorizzate, per un -31,65% sullo stesso periodo dello scorso anno. Infine, la cassa integrazione in deroga (cigd) ha registrato a febbraio una diminuzione sul mese precedente pari a -63,09%, per 2.549.019 di ore richieste. Nei due mesi trascorsi da inizio anno, rispetto allo stesso periodo del 2014, la flessione della cigd è stata del -74,83%, per complessive 9.455.381 di ore. Numeri, questi ultimi, che non vanno letti, secondo la Cgil "come un'inversione di tendenza, ma che si legano alle persistenti difficoltà in termini di finanziamenti”.

Causali di cigs

Continua a crescere il numero di aziende che fanno ricorso ai decreti di cigs. Da inizio anno a febbraio, sono state 1.349, per un +12,98% sullo stesso periodo del 2014 e riguardano 2.715 unità aziendali territoriali (+17,94%). Nello specifico, si registra una flessione dei ricorsi per crisi aziendale (559 decreti da inizio anno, per un -5,73% sullo stesso periodo del 2014), che rappresentano pur sempre il 41,44% del totale, mentre si evidenzia un deciso aumento di ricorsi relativi ai contratti di solidarietà (622 decreti, per un +76,70% sul periodo gennaio-febbraio dello scorso anno) e che sono il 46,11% sul totale. Infine, diminuiscono le domande di ristrutturazione aziendale (30, per un -14,29%), mentre sono in aumento quelle di riorganizzazione aziendale (44, per un +12,82%). Nello studio della Cgil si osserva che “gli interventi che prevedono percorsi di reinvestimento e rinnovamento strutturale delle aziende continuano ad essere irrilevanti, pari al 5,49% del totale dei decreti (erano il 6,20% nel 2013). Segnale palese, benché ignorato e sottovalutato, del processo di deindustrializzazione in atto nel Paese”.

Regioni

Nelle regioni del Nord si registra il ricorso più alto alla cassa integrazione. Dal rapporto della Cgil, emerge che al primo posto per ore di cassa integrazione autorizzate nei primi due mesi dell'anno c'è la Lombardia, con 29.331.625 di ore, che corrispondono a 87.297 lavoratori (prendendo in considerazione le posizioni di lavoro a zero ore). Segue il Piemonte, con 17.067.435 di ore di cig autorizzate per 50.796 lavoratori, e il Veneto, con 8.497.717 di ore per 25.291 persone. Nelle regioni del Centro primeggia il Lazio, con 6.419.159 di ore, che coinvolgono 19.105 lavoratori. Nel Mezzogiorno, è la Campania la regione dove si segna il maggiore ricorso alla cig, con 5.875.767 di ore per 17.487 lavoratori.

Settori

La meccanica è il settore dove si è totalizzato il ricorso più alto allo strumento della cassa integrazione. Secondo il rapporto della Cgil, infatti, sul totale delle ore registrate nel periodo gennaio-febbraio, la meccanica pesa per 37.758.533, coinvolgendo 112.377 lavoratori (prendendo come riferimento le posizioni di lavoro a zero ore). Segue l'edilizia, con 14.231.830 ore di cig autorizzate per 42.357 lavoratori coinvolti, e il commercio, con 10.174.405 di ore e 30.281 persone.