Sono diversi gli atti intimidatori che stanno sconvolgendo il territorio calabrese negli ultimi giorni, colpendo in particolare le attività produttive del territorio. Ultimo, solo in ordine temporale, quello che ha colpito la Abramo CC di Crotone. Sei colpi di pistola indirizzati nella notte verso il sito produttivo della città di Pitagora, dove operano circa 1.400 addetti.
"Il succedersi di atti criminosi è la prova più evidente che siamo di fronte ad un fenomeno delinquenziale allarmante ed estremamente preoccupante. Esprimiamo piena la solidarietà ai lavoratori e all’imprenditore, e chiediamo una forte risposta delle istituzioni nel condannare il vile gesto". Così Michele Azzola, segretario nazionale Slc, Michele Gravano, segretario generale Cgil Calabria, e Daniele Carchidi, segretario generale Slc regionale Cgil.
"Tutta la società civile, nelle sue molteplici articolazioni, si deve sentire mobilitata, affinché ci sia contestualmente una forte presa di coscienza e una maggiore partecipazione che dia il chiaro segno, non solo di condanna, ma di ostacolo ad ogni forma di diffusione dell'illegalità. Gli attentati e le minacce contro attività produttive sono sempre attentati contro la libertà e il lavoro. In un paese civile, non possono essere tollerati atti come quelli perpetrati la notte scorsa, ai danni della sede dell’Abramo CC di Crotone. Esprimiamo la nostra sincera solidarietà e la nostra piena vicinanza agli oltre 4.000 lavoratori che il gruppo occupa in Calabria e alla famiglia Abramo, proprietaria di una delle più grandi aziende del territorio", concludono i tre dirigenti sindacali.
Crotone: colpi di pistola contro sede call center Abramo
Slc nazionale e Cgil Calabria condannano il vile gesto ed esprimono piena solidarietà ai lavoratori e all’imprenditore e chiedono una forte risposta delle istituzioni nel condannare l'episodio
22 giugno 2015 • 00:00