Prosegue la mobilitazione delle 8000 lavoratrici e lavoratori della cooperazione sociale che operano nel territorio di Bologna e della Città Metropolitana. "Educatori ed educatrici dell’infanzia e del sostegno scolastico, operatrici e operatori socio sanitari che lavorano nell’ambito dei servizi agli anziani, autisti di ambulanza, operatori di servizi culturali lottano per il rinnovo del contratto integrativo provinciale scaduto ormai da troppi anni - si legge in una nota Fp Cgil, Cisl Fp e Fisascat Cisl –. I lavoratori e le lavoratrici di questo settore gestiscono servizi delicatissimi: non si tratta di realtà residuali, ma imprese che richiedono ai propri lavoratori qualità e titoli di studio, che a nostro avviso devono essere compensate con il riconoscimento di una maggiore dignità del lavoro."
La lunga trattativa con le centrali cooperative – Agci, ConfCooperative, Legacoop – che rappresentano le cooperative sociali che operano in questi territori non hanno prodotto significativi passi avanti verso la chiusura dell’accordo: "Non solo - continua la nota – hanno escluso la possibilità di inserire in un eventuale accordo miglioramenti economici, ma anche per argomenti normativi non ci sono state particolari disponibilità alla prosecuzione del confronto adducendo come giustificativo il fatto di non avere un mandato diverso da parte dei propri associati. Dopo i volantinaggi che si sono svolti in questi giorni nei pressi di asili nido, istituti scolastici, nei quartieri, giovedì 28 gennaio si svolgerà la prima assemblea di tutte le lavoratrici e lavoratori della cooperazione sociale di Bologna e Provincia".
"Dalle 8 alle 10.15 il Teatro Centofiori in Via Gorki – zona Corticella – risuonerà delle voci di tutti quei lavoratori e lavoratrici che sono impiegati nei servizi che garantiscono diritti e welfare ai cittadini di questo territorio", concludono i sindacati, che rilanciano: "Di fronte a un persistente atteggiamento di chiusura da parte delle rappresentanze datoriali la mobilitazione proseguirà fino allo sciopero delle lavoratrici e dei lavoratori del settore".