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C'è disponibilità al confronto, ma servono più risorse per i rinnovi dei contratti pubblici. Questa, in sintesi, la posizione dei sindacati al termine dell'incontro di oggi (26 luglio) col ministro della Funzione pubblica, Marianna Madia, a Palazzo Vidoni. Lo riferiscono le agenzie di stampa. Le categorie di Cgil, Cisl e Uil esprimono un giudizio "positivo" sull'avvio del tavolo, ma chiedono al governo di fare "uno sforzo maggiore" per reperire più risorse da destinare ai contratti bloccati ormai da quasi sette anni.
I sindacati esprimeranno un giudizio definitivo sull'andamento del confronto con entro settembre, quando sarà noto anche l'atto di indirizzo all'Aran per l'avvio del negoziato. "Valutiamo il percorso del confronto tecnico insieme con quello politico". Lo ha detto il segretario generale della Fp Cgil, Serena Sorrentino, conversando con le agenzie. "Il tema - ha spiegato - non è solo la modifica della legge Brunetta per dare agibilità alla contrattazione, ma bisogna discutere anche di precariato. Il governo deve fare una scelta: condividere con i sindacati il percorso o andare avanti da solo. Madia dice che c'è la volontà di confrontarsi, ma poi afferma che le scelte le farà il governo".
"Non ci convince lo stanziamento di 300 milioni di euro nella legge di stabilità, nel Def si legge che queste risorse sono solo fino al 2018. Dal 2019 al al 2021 - invece - si prevede solo un'indennità di vacanza contrattuale, se questi sono i presupposti, la contrattazione parte in salita", ha proseguito Sorrentino. Per quanto riguarda la bozza di testo unico sulla riorganizzazione della Pubblica amministrazione, "il ministro ha precisato che non è del governo. Per quanto riguarda i contratti, dopo sette anni di blocco che hanno pesato sui lavoratori, bisogna superare la separazione tra pubblico e privato, adeguando gli stipendi pubblici a quelli del settore privato".
Sulle stesse posizioni gli altri sindacati. Per il segretario confederale della Cisl, Maurizio Bernava, l'avvio di oggi è "un fatto positivo", ma "chiediamo al governo che metta più risorse, prevedendo aumenti tra gli 80 e i 120 euro mensili". Il segretario confederale della Uil, Antonio Foccillo, ha parlato di "incontro interlocutorio", evidenziando che da parte del ministero "c'è disponibilità" ma "vogliamo capire come tutto questo sarà concretizzato".
Madia: più risorse per i rinnovi se c'è crescita
Nel corso del suo intervento, il ministro Madia ha affermato che in autunno, con la nuova legge di stabilità, se ci sarà sviluppo ci saranno più risorse. Il confronto, ha detto, è destinato a proseguire sullo stesso modello utilizzato con successo per la riduzione dei comparti. Un tavolo tecnico in sede Aran che si dovrebbe concludere a metà settembre. Come ulteriori novità che il governo intende introdurre, il turnover nel pubblico sarà selettivo e non più indistinto. Poi si intende intervenire sulla valutazione dei dipendenti: "Premi solo a chi fa bene, non a pioggia", avrebbe detto Madia.
Cgil: da governo aperture dichiarate, disponibili a confronto
La Cgil, nel confronto di oggi a Palazzo Vidoni, ha registrato da parte del Governo "un'apertura dichiarata che andrà verificata sul fronte della reale valorizzazione del lavoro pubblico e della riqualificazione dei servizi pubblici, così come sulla necessità di implementare le risorse a disposizione per i rinnovi parallelamente all'iter della legge di stabilità". Per l'organizzazione guidata da Susanna Camusso "c'è disponibilità e interesse a far proseguire questo confronto, sul tema dei rinnovi e quindi dell'atto di indirizzo, così come su quello del Testo unico di riordino del lavoro pubblico, associando allo stesso tempo al tavolo tecnico, così come proposto dalla ministra Madia, una discussione politica".
Per il sindacato, infatti, "il tema è capire come, a fronte di questa disponibilità e del percorso stabilito, si ridia titolarità alla contrattazione superando la legge Brunetta e innovando il sistema contrattuale nel pubblico impiego. Ragioni per le quali abbiamo chiesto un protocollo di relazioni sindacali, perché partire dalla chiarezza delle regole aiuta entrambe le parti al tavolo e garantirebbe l'esigibilità e l'efficacia del confronto negoziale". Una richiesta, prosegue Corso d'Italia, "corre parallelamente alle rivendicazioni alla base dei rinnovi contrattuali che, in sintesi, riguardano: la necessità di uno stanziamento di risorse adeguate nella prossima legge di stabilità, il bisogno di liberare la contrattazione decentrata e superare tutte le forme dell'unilateralità da parte della dirigenza, dare soluzione definitiva al dramma del precariato e costruire, attraverso i contratti, strumenti di valorizzazione professionale dei dipendenti pubblici".
"Se il ministro conferma con atti concreti le disponibilità annunciate - continua la Confederazione - su questi punti potremmo avvicinarci ad un contratto che non solo risponda al diritto delle lavoratrici e dei lavoratori ad essere sottratti al ricatto della legge ma che, soprattutto, garantisca l'esigenza dei cittadini di avere migliori servizi pubblici". Infine, "rispetto alle indiscrezioni emerse sul Testo unico, poiché il ministro ha dichiarato che non esiste alcuna bozza ufficiale, ci aspettiamo che tutte le indiscrezioni che circolano siano smentite ufficialmente".
Ultimo aggiornamento 19.10
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