"La Conferenza nazionale per la famiglia è stata per noi sindacati l’occasione per rilanciare alcune riflessioni in tema di equilibrio famiglia-lavoro, generatività e ripresa della natalità. In particolare, abbiamo chiesto attenzione e finanziamenti strutturati per il riequilibrio territoriale, la qualificazione e la diminuzione dei costi di accesso per le famiglie in relazione ai servizi alla prima infanzia, che devono davvero diventare un diritto per ogni bambino del nostro Paese". Così, in una nota, Rossana Dettori, Giovanna Ventura e Silvana Roseto di Cgil, Cisl e Uil.
"Ma uno dei temi emersi solo marginalmente nella Conferenza – e dimenticato dalla programmazione economico-finanziaria del Def - eppure cruciale per sostenere i desideri delle famiglie è quello della definizione di un sistema di congedi e permessi adeguato, come indicato dalla proposta di Direttiva della Commissione Europea sull’equilibrio famiglia-lavoro", continua la nota.
"Un congedo di paternità obbligatorio di durata più prolungata (10 giorni) e una retribuzione del congedo parentale dei genitori almeno pari al trattamento economico per la malattia sarebbero due importanti primi passi che ci avvicinerebbero alle proposte europee. Ai quali si potrebbero aggiungere permessi per i figli nella delicata fase adolescenziale e la copertura retributiva per i permessi per la malattia dei figli, almeno fino ai tre anni", spiegano Cgil, Cisl e Uil.
"Chiediamo dunque al Governo, al termine della Conferenza, di voler al più presto proseguire questo dialogo convocando il partenariato economico e sociale per discutere delle indicazioni della Proposta di Direttiva sull’equilibrio famiglia/lavoro collegata al Pilastro Sociale e delle loro possibili applicazioni nel nostro Paese, a partire dallo stanziamento di adeguate risorse", conclude il comunicato.