"Da ambienti vicini alla Commissione europea di Bruxelles giungono brutte notizie secondo le quali il Governo italiano, in particolare il ministero dello Sviluppo economico, avrebbe assicurato al commissario europeo al commercio internazionale, Cecilia Malmström, la disponibilità del nostro Paese a considerare l'accordo commerciale Ue-Canada (Ceta) come un accordo non misto, e quindi, di esclusiva competenza europea. Se così fosse, il Ceta verrebbe approvato attraverso il solo voto del Parlamento europeo, senza il pronunciamento dei parlamenti dei 28 Stati Ue. Sarebbe un fatto molto grave, e ci auguriamo che il ministero possa smentire questa eventualità". Così Fausto Durante, responsabile Politiche europee e internazionali della Cgil nazionale.
"A nostro giudizio, il Ceta è chiaramente un accordo misto – prosegue il dirigente sindacale –, con competenze di natura nazionale, su cui devono essere le assemblee elettive di ogni Paese a potersi pronunciare. In caso contrario, ci troveremmo di fronte ad un fatto molto grave, al parziale esproprio del diritto democratico di ogni Stato dell'Ue a intervenire sulle delicate questioni degli accordi commerciali internazionali".
"Una prospettiva da respingere – conclude l'eponente Cgil –, anche perché, essendo il Ceta il riferimento per il Ttip, non vorremmo che per l'eventuale accordo Ue-Usa il Parlamento italiano fosse impossibilitato a pronunciarsi".