“I ricercatori del Cnr chiedono un'attenzione verso la ricerca che nel nostro Paese non c'è. Il loro lavoro continua ad essere ritenuto come secondario, non c'è alcun riconoscimento del valore della loro ricerca. Anche a Palermo ci sono ricercatori precari da quindici e da dodici anni, che si trovano nella paradossale situazione di essere stabilizzati come precari e mai con la dignità di lavoratori effettivi”. A dichiararlo è il segretario Flc Palermo, Franca Giannola, che stamattina ha portato la solidarietà del sindacato ai 66 precari palermitani del Cnr, da ieri sera in assemblea permanente, assieme al personale tecnico amministrativo, nella sede territoriale di via La Malfa.
La protesta, in corso in tutta Italia, è mirata a a chiedere un finanziamento nella legge di Bilancio, che garantisca la stabilizzazione per tutti, nessuno escluso. Si tratta di precari in bilico a ogni scadenza di contratto, che a Palermo sono impegnati in medicina, biologia, chimica, ingegneria, informatica, statistica, matematica e scienze della comunicazione. “L'assemblea permanente durerà fino a quando non arrivano le risposte che i ricercatori aspettano. In attesa degli emendamenti alla legge di bilancio, il clima è surriscaldato, perchè non c'è alcuna certezza del risultato. I numeri emersi dalla bozza di bilancio sono insufficienti. Finora, non sembra esserci la volontà politica di finanziare adeguatamente la stabilizzazione del Cnr. Perciò, la preoccupazione che non ci sia la volontà politica di finanziare adeguatamente il processo di stabilizzazione è alta”, rileva la sindacalista.
Nella mozione votata a livello nazionale dall'assemblea del personale, con il supporto di Flc e Fir, che hanno confermato lo stato di agitazione del personale, si chiede al presidente del Cnr di adoperarsi assieme al Cda per fornire il massimo supporto alle richieste del personale presso il Governo e il Parlamento.