"Affrontare la riorganizzazione del sistema di emergenza-urgenza è una delle priorità, rispetto al piano della salute che chiederemo al tavolo della Regione". È quanto annuncia la Cgil Puglia, alla vigilia della convocazione del presidente della Regione, Michele Emiliano, ai sindacati. "Così come vanno riservate maggiori attenzioni a territori ad alto rischio, qual è quello di Taranto dove oggi il sindacato unitario tiene un'importante manifestazione".
"Il servizio di 118 e pronto soccorso è la frontiera della cura del cittadini – spiega la Cgil regionale –. Non si può pensare a tagli e interventi che peggiorano la qualità del servizio e spingono in molti i casi le persone a rinunciare a curarsi, circa 100.000, come denunciato nel corso di una manifestazione unitaria dei sindacati dei pensionati. E gli anziani sono tra i soggetti più esposti in tal senso".
"Una prassi consolidata – aggiunge il sindacato – è quella di non accompagnare i provvedimenti con relazioni tecniche in grado di offrire un quadro d'insieme, forse perché manca. Una proposta, quella di riorganizzazione del servizio di emergenza-urgenza, che appare avulsa dal contesto dello stesso piano di riordino ospedaliero, e soprattutto senza che s'intervenga sui servizi di medicina e assistenza territoriali alternativi, al momento solo annunciati o in fase di avvio".
A peggiorare la situazione, per la Cgil pugliese, sarà l'atto d'indirizzo sulla chiusura delle guardie mediche nelle ore notturne, "che determinerà carichi di lavoro esorbitanti per il 118. Ovviamente, con disagi maggiori nelle zone orograficamente più disagiate e distanti dai poli ospedalieri. Pertanto, è per noi fondamentale mantenere l'attività notturna della continuità assistenziale, tramite il servizio di guardia medica".
Ma è l'intero piano di riordino che, così com'è, rischia di produrre più danni che benefici. "A tutt'oggi, assistiamo a interventi, a nostro avviso, non coerenti nelle sei province. Invece, vanno valutate specificità territoriali, fabbisogni, attraverso indagini epidemiologiche e mappature dei servizi per un riequilibrio dell'offerta sanitaria. Un esempio è Taranto, tra le più colpite dal piano, dove oggi stiamo manifestando unitariamente per chiedere di colmare il grave deficit di servizi. Quanto mai necessario, per una realtà ben nota per l'alto rischio ambientale, i livelli di inquinamento e le patologie connesse", affermano i sindacati regionali.
Al tavolo con Emiliano, conclude la Cgil Puglia, "porteremo le nostre osservazioni e proposte. Partendo da un rispetto dei luoghi di confronto vero, perché non siano mero esercizio retorico, ma occasione per migliorare la condizione dei cittadini pugliesi. Una pratica che deve necessariamente estendersi nei territori, per meglio affrontare le specificità di ogni realtà".