"È passato un anno dal tragico incidente ferroviario sulla linea Corato-Andria che causò la morte di 23 persone, tra loro tre ferrovieri in servizio sul treno della Ferrontranviaria. Siamo vicini in questo giorno di dolore alle famiglie delle vittime ma proviamo a riflettere – affinché simili tragedie non si ripetano più - su cosa si è fatto in questi dodici mesi e le iniziative che la Cgil e la Filt hanno messo in campo per rinsaldare la cultura della sicurezza dei tanti cittadini che utilizzano i servizi ferroviari e di chi lavora sulle reti". È quanto affermano in una nota congiunta i segretari generali della Cgil Puglia, Pino Gesmundo, e della Filt Puglia, Maria Teresa De Benedictis.
L’impegno del sindacato, all'indomani di quel tragico 12 luglio, con l'iniziativa fatta a Bari il 28 luglio 2016, è stato orientato a una maggiore consapevolezza dell'importanza che hanno assunto negli ultimi anni le reti ferroviarie regionali per numero ed esigenze che cambiano dei tanti pendolari, e quindi degli investimenti e dell' ammodernamento tecnologico agli standard di sicurezza di tali reti. "In un anno – ricordano i due sindacalisti –, molto si è detto ed è stato scritto, ma duole constatare come le lungaggini burocratiche per l'espletamento delle procedure di gara ed esecuzione dei lavori e quelle per le autorizzazioni alla messa in servizio, vedano completato il raddoppio solo su una parte della tratta (Ruvo-Corato), nonostante i 41 milioni e 650.000 euro concessi con delibera regionale del 4 agosto 2016, per il raddoppio proprio della tratta Corato-Andria. Allo stesso modo, ci chiediamo per quale motivo le Ferrovie Sud Est non avviino i lavori di manutenzione dei binari, finanziati sempre con la stessa delibera, per un importo di 38 milioni e 918.000 euro".
"Si tratta di alcuni interventi – concludono i due dirigenti sindacali – che porterebbero, se realizzati, a una maggiore sicurezza a vantaggio degli utenti e dei lavoratori, oltre alle ricadute sul piano occupazionale, con la possibilità di raggiungere meglio e più velocemente (ricordiamo la limitazione di velocità a 50 km/h, in attesa dell'adeguamento tecnologico) alcuni territori per lavoro o anche per turismo. Chiediamo alle istituzioni e alle autorità competenti di vigilare e sollecitare tali opere, perché tragedie come quella di Corato non debbano mai più ripetersi e per evitare di piangere altre vittime innocenti, cui va oggi il nostro affettuoso ricordo".