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“Un quadro complessivamente positivo sulla previdenza complementare, in particolare relativo a gestione e andamento dei fondi negoziali”. Così il segretario confederale della Cgil, Roberto Ghiselli, commenta la Relazione annuale per il 2016 della Covip, sottolineando la necessità di intervenire per “far evolvere il sistema”.
“È necessario favorire l'adesione ai fondi da parte di quella quota di mondo del lavoro che attualmente non è messa nella condizione di esercitare una libera scelta, in particolare i lavoratori delle piccole imprese, dei settori poveri e i discontinui. Inoltre – prosegue il dirigente sindacale –, occorre determinare anche nel pubblico impiego le stesse condizioni che attualmente vigono per il privato.
Per il segretario confederale della Cgil, "questi problemi rendono ancor più evidente l’urgenza di avviare il confronto tra governo e sindacati sulla ‘fase 2’, che dovrà affrontare anche i temi della previdenza integrativa, individuando le modalità per favorire l'investimento nell'economia reale del Paese, oltre alle questioni relative alle prospettive previdenziali per i giovani e alla flessibilità nell'accesso alla pensione".
"Infine – conclude il sindacalista –, auspichiamo che la paradossale situazione di ritardo nella pubblicazione dei decreti, relativi ad Ape sociale e lavoratori precoci, venga al più presto superata per consentire a questi lavoratori di accedere ai benefici che i sindacati hanno conquistato".